In casa Messina c’è ancora il rammarico per la rimonta subita a Castellammare di Stabia, con i due rigori trasformati da Favasuli che hanno ribaltato la situazione dopo l’iniziale vantaggio siglato da Scardina. Niente punti, nonostante la buona prestazione.
A tre giorni di distanza il portoghese Diogo Tavares continua a ripensare alla gara persa per 2-1 al “Menti”, non senza rimpianti: “Un vero peccato. E’ stata una partita difficile, nella quale siamo partiti bene con il giusto approccio alla gara e trovando subito il gol. Poi abbiamo sofferto qualcosa, loro hanno colpito tre pali, ma noi abbiamo avuto comunque le nostre occasioni e avremmo potuto anche raddoppiare. Serviva essere più cinici e cattivi”.
Suo l’assist per Scardina in occasione del momentaneo 1-0. Nel primo gol dell’attaccante ex Lupa con la maglia giallorossa ci sono grandi meriti da parte di Tavares: “Filippo si sta impegnando tanto e meritava questo gol. Sono felice di aver fatto l’assist e che si sia sbloccato. Mi trovo meglio quando gioco da punta centrale, ma sono il primo a rendermi disponibile se occorre sacrificarsi. E poi quando si gioca a calcio è un piacere scendere in campo, indipendentemente dal ruolo, non si può parlare di sacrifici”.
Nel finale di stagione Diogo punta a segnare altri gol pesanti, per aumentare un bottino che lo vede oggi a quota 7 come capocannoniere dei giallorossi: “Bisogna chiudere nel migliore dei modi il campionato, cercando sempre di conquistare i tre punti per dare delle gioie ai nostri tifosi e alla società. Io vorrei arrivare in doppia cifra, posso riuscirci e come tutta la squadra spero di far bene in queste quattro partite che restano”.
Domenica al “Franco Scoglio” arriverà un Lecce che dopo gli ultimi risultati non può più sbagliare se vuole restare in corsa per la promozione. I salentini sono infatti staccati quattro punti dalla capolista Benevento. “Sappiamo che è una squadra importante, costruita per vincere. Sarà difficile, ma abbiamo già dimostrato che quando abbiamo la giusta concentrazione possiamo dire la nostra anche contro queste avversarie”.