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Vincenzo Nibali, tutte le strade portano al Bahrain

Eravamo interessati a Nibali, ma lui sembra preferire la proposta arrivata dal Bahrain. Per noi il discorso è chiuso”, sono queste le parole pronunciate dal team manager della Trek Segafredo Luca Guercilena nella conferenza stampa tenuta venerdì scorso, due giorni prima del Giro delle Fiandre.

Nibali alla presentazione dellaAstana
Nibali con Vinokourov e Aru alla presentazione della squadra

Rottura – Guercilena non era l’unico team manager ad aver tentato di mettere sotto contratto Vincenzo Nibali. Lo “Squalo dello Stretto” – in scadenza di contratto con la Astana – è un pezzo pregiato del ciclo-mercato. La sua avventura nella formazione kazaka sembra ormai arrivata al capolinea: continui contrasti con il padre padrone Alexander Vinokourov ed ultimamente la rivalità con Fabio Aru, porteranno Nibali a svestire la maglia azzurra. Il 2017, però, è ancora un’incognita, anche se nelle ultime ore sembrano intensificarsi i rapporti col sultanato del Bahrain (sede domenica del gran premio di Formula 1), intenzionato ad entrare nel ciclismo che conta già dal prossimo anno.

Nibali vince al Tour of Oman
Nibali in Oman vince la tappa con arrivo a Green Mountain

Le trattative tra il Bahrain e l’entourage di Nibali sono iniziate al recente Tour of Oman. Il figlio del sultano – grande estimatore del ciclista messinese – ha chiesto al padre un regalo: allestire una squadra ciclistica di alto livello, con Nibali capitano unico. Però, va puntualizzato, che non si tratta solo di un capriccio da ragazzini; infatti, anche a detta delle stesse autorità del Bahrain, una formazione professionistica di ciclismo porterebbe benefici all’intero stato, sia sotto l’aspetto dell’immagine che dal punto di vista prettamente economico. Il nome del corridore messinese servirebbe a veicolare nuovi progetti sportivi e l’ingresso di sponsor di alto livello. Per adesso nessuna certezza, anche se le indiscrezioni sembrano portare Nibali verso un mondo “ciclisticamente inesplorato” come quello dell’Arabia Saudita. Lo “squalo” si confermerebbe così sempre più girovago…

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