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Grappasonni: “Che ricordi la Pallacanestro Messina! Sindoni un modello”

La Pallacanestro Messina è stata una meteora della quale si è persa già traccia ma gli appassionati sono rimasti legati a quegli atleti che all’inizio di questo secolo avevano scritto belle pagine di sport a dispetto delle difficoltà economiche che caratterizzarono la breve esperienza della società peloritana.

Pallacanestro Messina
Con la Pallacanestro Messina Grappasonni mancò l’approdo in massima serie

Cristiano Grappasonni, oggi team manager della Bawer Matera in serie A2, dopo una carriera spesa principalmente nella seconda serie nazionale, ricorda ancora con grande affetto il biennio trascorso in riva allo Stretto, tra il 2000 ed il 2002: “Soprattutto nel secondo anno abbiamo raccolto diverse soddisfazioni, perdendo la semifinale per salire in A con la Napoli di Turner e Williams, che poi conquistò la promozione. Messina è una città che ricordo con affetto ed in cui ho lasciato grandi persone. Mi sono trovato veramente bene”.

Nel primo anno invece le troppe operazioni di mercato successive al trasferimento del titolo da Barcellona non favorirono neppure gli equilibri tecnici: “Cambiammo molto ad inizio anno ed anche nel corso della stagione. Sicuramente è stato un anno più travagliato ma le soddisfazioni non mancarono comunque. Messina manca molto come piazza ed oltre al lato sportivo mi ha fatto conoscere tanti amici che porto nel cuore e che oggi sento ancora”.

Cristiano Grappasonni
24 anni sul parquet per Grappasonni, che ha chiuso la carriera da giocatore a Matera

Dopo l’addio di Grappasonni arrivò anche la A1, la vittoria sulla Benetton Treviso campione d’Italia davanti a 5.000 spettatori, il sogno play-off, prima delle difficoltà e della successiva scomparsa. Da allora la città dello Stretto non si è più riaffacciata nelle principali categorie: “È un grande rammarico aver perso una realtà che giocava in un palasport bellissimo, tra i primi d’Italia. Siamo riusciti ad avere anche 4.500 presenze nella super-sfida con Napoli. Questo vuoto fa male anche perché il basket stava finalmente prendendo piede. La crisi si fa sentire, soprattutto al Sud, ed anche Messina ne ha risentito”.

Messina a parte, in provincia le più grandi soddisfazioni l’ex centro se l’è tolte con la casacca dell’Upea, vincendo una Legadue ed una Coppa Italia: “Sono contento per Capo d’Orlando che pur essendo un piccolo paese sforna sempre grandi numeri e vive lo sport a 360 gradi. Io ho vissuto una grande stagione lì e spero che la loro grande passione resti sempre immutata. Onore al presidente Sindoni che tiene una simile realtà ad alti livelli”.

Grappasonni
Grappasonni con la casacca di Ferrara

In carriera sono stati tre i campionati di Legadue vinti. Gli altri due con la Viola Reggio Calabria ed a Scafati, dove conquistò anche un’altra Coppa Italia di categoria: “Ricordo tutte le esperienze, ogni torneo mi ha lasciato qualcosa a prescindere dalle vittorie. I successi chiaramente lasciano qualcosa in più e li conservo gelosamente ma anche le sconfitte mi hanno aiutato a crescere”. 

Appese le scarpette al chiodo, oggi Grappasonni indossa i panni del team manager: “Chiaramente è un ruolo completamente diverso rispetto a quello di giocatore. La cosa bella è che sono rimasto nel basket, la mia passione ed il mio lavoro. Ora sono dirigente e per me è una grande soddisfazione. Questo sport ormai da 30 anni è la mia vita. A Matera stiamo provando a difendere con i denti la categoria, vogliamo continuare a sperare. In passato la città dei Sassi ha perso il basket e la pallavolo di A, sia in ambito maschile che femminile ed oggi insieme al calcio che è in Lega Pro siamo l’unica realtà di alto livello”.

In campo o a bordo parquet, incrocia ancora qualche vecchia conoscenza o compagno di squadra: “Ogni tanto ritrovo qualcuno, anche se ho avuto diversi compagni stranieri e rivedersi con loro non è facile. In tal senso ormai sono i social network ed internet ad aiutare molto. Gli italiani ho il piacere di rivederli in giro per lo stivale da avversari”.

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