Raffaele Di Napoli sperava in un esordio migliore anche se lo scoglio da superare era davvero troppo duro, soprattutto se la tua squadra è costretta a giocare l’intera sfida con un uomo in meno. È quindi più soddisfatto dalla reazione che demoralizzato per il ko il tecnico del Messina, fresco di promozione dal ruolo di vice, dopo la squalifica del capo allenatore Arturo Di Napoli: “Devo fare i complimenti ai ragazzi per la grande partita disputata contro un buon Cosenza, che ha offerto un ottimo calcio. Il 2-1 su palla inattiva ci è ostato caro. La squadra non ha avuto paura e siamo contenti della prestazione, al di là del risultato negativo. Lo champagne lo tireremo fuori a maggio, per celebrare la salvezza”.
Ovviamente il rosso rimediato da Martinelli in avvio ha scompaginato tutti i piani, costringendo anche alla rinuncia al tridente ed al giovane Salvemini, sacrificato per fare spazio al giovane Genny Russo: “L’avevamo preparata in modo differente ma non è una scusante avere giocato in dieci. Il fattore ambientale? Neppure quello deve condizionarci ed i ragazzi lo sanno. La sostituzione di Gustavo? Lo sfruttiamo molto in fase offensiva, ma a quel punto avevamo bisogno di un atleta fisico, come è appunto Barisic, che potesse darci una mano anche in fase di copertura”.
Il Cosenza di fronte al suo pubblico ha ottenuto otto vittorie e due pareggi nelle dieci gare disputate ed adesso vede l’ambita zona play-off distante appena un punto: “Gli spareggi promozione sono un sogno che proveremo a centrare, lavoriamo sulla singola partita ed a fine stagione vedremo dove saremo arrivati”, ammette ai microfoni di Radio Amore la punta Andrea La Mantia. Per lui quarto centro in campionato: “È sempre bello entrare e fare gol, soprattutto se stai lontano per molto tempo dal campo. Ringrazio tutti i compagni e lo staff, che mi sono stati sempre vicini. L’espulsione di Martinelli invece che caricarci paradossalmente ci ha fatto adagiare. Dopo l’1-1 è emersa la voglia di vincere, decisiva soprattutto nella ripresa”.
Eppure sono appena dodici le presenza in una stagione condizionata dagli infortuni: “Pago uno strappo muscolare ed i problemi al ginocchio. Più che alla quantità penso per ora alla qualità. Per la migliore condizione atletica ci vorrà ancora del tempo. Ma fortunatamente nel calcio conta anche la testa oltre che il fattore fisico”. La vetta d’altronde è distante appena tre punti e nessun traguardo appare precluso.