Nel corso della requisitoria a più voci da parte della Procura Federale, interviene, in modo un po’ inusuale, l’avvocato sardo Fresu, che assiste Daniele Piraino, coinvolto nella presunta combine tra Due Torri e Neapolis. Secondo il legale il soggetto da lui difeso ha soltanto millantato la possibilità di realizzare effettivamente l’appianamento del match ma poi non ha effettuato alcuna azione in tal senso, essendo soltanto un segretario. Da qui le rimostranze dei dirigenti campani e soprattutto la richiesta di una pena attenuata.
Per la Procura a parlare adesso è il sostituto Antonella Arpini, che analizza quanto avvenuto in occasione del match Juve Stabia-Lupa Roma. “Rileva il ruolo di Ercole Di Nicola, responsabile dell’area tecnica de L’Aquila, che si mette in contatto con finanziatori stranieri che potessero assicurare le somme necessarie per effettuare delle scommesse, ritenuti peraltro “soggetti pericolosi”. Un “alert” relativo a questo match era arrivato anche da parte dei Monopoli di Stato”.
L’Aquila è al centro dell’indagine anche per il match con il Santarcangelo. Venne concordato inizialmente un”abbraccio”, ovvero un risultato di parità, poi Di Nicola si mobilitò per provare a vincere la gara. Lo stesso è coinvolto anche per i contatti con i finanziatori albanesi per i 70.000 € da investire su una vittoria “over” del Livorno. Come nel caso di Catania-Crotone venne però richiesta una somma molto elevata a garanzia dell’eventuale fallimento della combine, che scoraggiò i finanziatori. E sempre Di Nicola è coinvolto infine per il match tra L’Aquila e Tuttocuoio. Analizzata una lunga serie di incontri con gli emissari, che lamentarono la mancata concretizzazione dell’over.