Franco Migliori, classe 1982, ala piccola, è uno dei giocatori più importanti de La Briosa Barcellona. In Italia da 10 anni, il giocatore italo-argentino è un ottimo conoscitore della Serie A: ha esordito con Reggio Emilia in A1, poi due anni a Caserta in A2, una stagione a Teramo in A1, una a Veroli in A2, due anni a Jesi in A2, una stagione in Argentina al Boca Juniors, un anno e mezzo di nuovo a Jesi in A2, la scorsa stagione a Matera in A2 e quest’anno in forza a Barcellona.
Franco, nel tuo decennale percorso in Serie A2 hai visto cambiare molto questo campionato? E se si, in cosa?
“In questi dieci anni è cambiato tanto, innanzitutto quasi ogni anno mutano le regole circa gli stranieri e gli under, l’attuale divisione tra Est ed Ovest e il campionato a 32 squadre contro le 16 di prima sono cambiamenti notevoli. Soprattutto il critico momento economico dell’Italia influisce moltissimo sullo sport ed ora rispetto ad otto anni fa le squadre dispongono di roster più corti, anche se continua ad essere un campionato estremamente competitivo, molto difficile da giocare, tanto che anche gli americani hanno bisogno di un periodo di adattamento per capire il sistema di gioco”.
Quali sono gli obiettivi stagionali di Barcellona?
“Raggiungere la salvezza il prima possibile. Siamo in un momento difficile: veniamo da 5 sconfitte di fila che ci collocano all’ultimo posto di classifica insieme a Reggio Calabria, una squadra che ha un roster importante ed è certamente destinata a crescere. Non sarà facile, anzi sarà molto difficile e molto dura, ci sono tante squadre di livello simile e il campionato non è lunghissimo, siamo già ad un terzo delle partite. A Barcellona stiamo lavorando tanto per invertire il trend. Barcellona è soprattutto una squadra giovane, alcuni dei nostri ragazzi sono esordienti in questa categoria, altri c’erano già ma non avevano un minutaggio importante e questa stagione hanno l’opportunità farsi conoscere, gli stessi americani sono rookies, al loro primo anno da professionisti. La nostra forza deve essere l’intensità e il gioco di squadra, dobbiamo trovare il meccanismo per far ingranare tutte le rotelle, capire bene ognuno il proprio ruolo nella squadra. Quando i risultati non vengono le cose sono più difficili, ma siamo una squadra che si allena tantissimo e sono certo che prima o poi i risultati arriveranno”.
Il vostro andamento nel campionato è in linea con le vostre aspettative?
“Eravamo consapevoli già prima dell’inizio del campionato che con una squadra così giovane avremmo dovuto lavorare più degli altri e sapevamo che non sarebbe stato semplice anche perché ci sono molte squadre allo stesso livello. Avevamo iniziato discretamente e non ci aspettavamo 5 sconfitte consecutive. E’ difficile e lo sarà fino alla fine del campionato, ma come ti dicevo sono fiducioso che risultati positivi quando si lavora duro e si fanno sacrifici devono arrivare. Ogni domenica per noi è una finale, in questo mese, fino alla prima parte di dicembre stiamo incontrando le nostre rivali dirette per la salvezza (Roma, Rieti, Latina, Omegna) ed i risultati sono fondamentali”.
Arriverete a Rieti col coltello tra i denti?
“Sicuramente”.
Nella tua carriera ti è capitato molte volte di giocare contro Rieti?
“Si e conosco bene l’ambiente: il palazzetto molto caldo, pieno di appassionati che ci tengono tantissimo. Ho giocato anche una Coppa Italia con Rieti quando ero a Caserta, le due squadre erano rivali dirette per la promozione in A1 e Rieti fu promossa. E’ un palazzetto difficile e siamo consapevoli che sarà una partita molto dura”.
Dunque, come affronterete questa gara?
“Per noi sarà una finale, la più importante di tutte le partite e non possiamo permetterci di guardare più avanti. Ti dico sinceramente, per noi ora esiste solo questa domenica e questa gara. Sappiamo che anche Rieti gioca per raggiungere la salvezza e lo scontro per entrambe vale doppio. Sarà una guerra in mezza al campo, sportivamente parlando. Siamo preparati e fiduciosi e daremo il massimo per invertire la nostra situazione”.