Dovrebbe essere ormai questione di giorni e poi lo stadio San Filippo porterà davvero il nome di Franco Scoglio, dopo un’attesa durata oltre dieci anni. È arrivato infatti l’ok formale della Giunta comunale, che segue il placet dell’ufficio Toponomastica, che nei giorni scorsi ha approvato il cambio di denominazione. Pensare che la prima istanza al Comune venne presentata addirittura il 5 settembre 2006, dopo un incontro con l’allora sindaco Francantonio Genovese.
Nel documento venne richiesta la contestuale intitolazione della Curva Nord a Tonino Currò, il tifoso prematuramente scomparso il 2 luglio 2001 a margine di un derby con il Catania, e la dedica della Tribuna Stampa a Piero Zagami, già giornalista di Gazzetta del Sud e Corriere dello Sport, deceduto il 2 febbraio 2005. In quell’occasione venne anche presentata una petizione di 2.000 firme a supporto.
Dalla Toponomastica sono arrivati gli “ok” per Scoglio e Zagami mentre per Currò servirà un’altra riunione. Il rinvio dovuto al fatto che sarebbe ancora pendente la richiesta relativa all’intitolazione a suo nome della Curva Nord dello stadio “Giovanni Celeste”: impossibile quindi avviare due pratiche in contemporanea. Il passaggio definitivo sarà rappresentato dalla ratifica del Prefetto Stefano Trotta.
Soddisfatto Niki Patti, presidente del Comitato istituito dopo la sua morte: “Ho avuto un rapporto di profondo affetto con Franco Scoglio. Per questo fin dall’ottobre 2005 abbiamo cercato di promuovere iniziative e manifestazioni sociali, culturali e sportive in suo nome. Il mio augurio è che l’intitolazione possa ottenere ampio risalto a livello nazionale con un evento di spessore, come l’organizzazione di un trofeo al quale potrebbero partecipare le squadre più importanti ed i campioni che Scoglio ha allenato nel corso della carriera”.
Al “Comitato” aderirono professionisti, rappresentanti dell’imprenditoria, della tifoseria e della stampa: il legale Ruggero Arena, l’ex giocatore della Gioiese e dg del Messina Franco Ciraolo, il leader storico di Gioventù Giallorossa Nino Martorana, il presidente regionale del Coni Calabria Mimmo Praticò, l’ex medico sociale Filippo Ricciardi, l’ex calciatore Romolo Rossi, l’allora provveditore agli studi Gustavo Ricevuto, il commercialista Mimmo Santamaura ed i giornalisti Tonio Licordari, Ciccio Manzo, Orazio Raffa e Mino Licordari.
Scoglio è deceduto il 3 ottobre 2005 durante una diretta televisiva sull’emittente genovese Primo Canale. Fautore delle “palle inattive”, ha legato il suo nome a due piazze calcistiche: Messina e Genova. Nato a Lipari il 2 maggio 1941, era un tecnico originale, che sapeva trascinare le folle. Allenò l’ACR nelle stagioni ’74-75, ‘80-’81 e tra l’84 e l’88. Riuscì a compattare l’ambiente ed a conquistare la B, dopo un terzo posto alle spalle di Catanzaro e Palermo. I suoi “bastardi” espressero il miglior gioco del girone e firmarono un capolavoro.
Caccia e compagni sognarono poi perfino l’approdo nella massima serie, prima di crollare nella parte finale del torneo. Uomo di mare, dal temperamento vulcanico, Scoglio era soprannominato il “Professore”, in quanto laureato in Pedagogia. Riportò il Grifone in A e lo salvò in altre due occasioni. Poi tante esperienze sulle panchine di squadre di club (dal Bologna al Napoli tra i cadetti) e delle nazionali di Tunisia e Libia. Lo scorso 18 ottobre, prima di Genoa-Chievo, in occasione del decennale dalla sua morte, è stata invitata al “Ferraris” la sua famiglia, che ha partecipato ad un simbolico giro di campo ed alla deposizione di un mazzo di fiori. Nel museo rossoblù spazio ad una gigantografia con le sue frasi più celebri ed al pullover indossato nei due derby vinti con la Sampdoria, donato dal figlio Tobias. Adesso anche Messina è chiamata ad onorarne la memoria.