Dopo un anno di guai, l’Orlandina ritorna ad assaporare il dolce sapore della vittoria come non accadeva dalla scorsa stagione di questi tempi, quando superò con un netto 3-0 i rivali della Tiger Brolo. Da allora di acqua sotto ponti ne è passata, anzi è passato un vero e proprio mare di guai che hanno colpito il presidente Massimo Romagnoli e con lui le sorti della società paladina. Nonostante ciò, la compagine tirrenica ha sempre onorato l’impegno, pur non riuscendo a schierare per ovvi motivi una formazione in grado di non poter ambire a nulla se non alla salvaguardia dell’onore.
Poi, siccome i guai non vengono mai da soli, l’addio del tecnico Santo Mazzullo che ha spianato la strada all’insediamento del neo tecnico Nicola Ferrara. 34 anni di Cava de Tirreni, Ferrara si è subito inserito e la squadra lo ha ripagato con l’impresa di Modica targata Risi. Una grande soddisfazione, che il tecnico ha raccontato a Radio DOC: “Una gioia immensa, che ripaga in parte i tanti sacrifici che il gruppo e i dirigenti stanno facendo per portare avanti questa squadra. L’incontro non è stato facile, abbiamo segnato subito ma poi siamo stati bravi a difenderci con ordine. Il Modica non era al top ma resta una squadra di Eccellenza e vincere in trasferta è sempre complesso. I ragazzi sono stati fantastici ed al rientro a casa erano euforici, ce lo siamo meritati. Questo successo è dedicato a Capo d’Orlando, a chi ancora crede nella passione e nella maglia dell’Orlandina. L’attaccamento ai colori del proprio paese è parte fondamentale dello sport. Dopo la vittoria di Modica in molti ci hanno contattato per farci i complimenti, questo non può che essere motivo di orgoglio per tutti noi, speriamo non sia un’oasi nel deserto».
A 34 si ha lo spirito giusto per poter raccogliere certe sfide: «Bisogna sempre migliorare. Tecnicamente, tatticamente ma soprattutto mentalmente. Il mio lavoro consiste soprattutto nel cercare di fare diventare uomini dei ragazzi, dei calciatori che sono magari abituati ad essere under di squadre importanti e che adesso si ritrovano ad essere colonne portanti di una compagine di Eccellenza. Il passaggio non è né semplice né scontato ma il gruppo si è messo a disposizione e sta allenandosi bene. Credo che la personalità possa essere allenata tramite regole e disciplina, si cresce insieme e sto cercando di trasmettere tutto quello che posso all’intera rosa che ha fatto notevoli progressi in quest’ultimo mese. C’è tanto talento giovane sprecato in giro per l’Italia, cerchiamo di non farlo disperdere solo perché i ragazzi non sono più juniores, diamo loro fiducia, le soddisfazioni arriveranno».
Magari è arrivato il momento di dare più spazio a qualche giovane talento del comprensorio: «Penso sia un grande peccato. Senza nulla togliere ai miei ragazzi, ovviamente, sarebbe bello che calciatori del comprensorio, perché no anche di Capo d’Orlando, tornassero a vestire questa casacca. So che non è semplice vista la nostra condizione, ma spero che a dicembre ci si possa muovere in tal senso. Dal mercato non possiamo aspettarci molto, mi accontenterei di non perdere nessuno e di avere qualche ragazzo della zona da inserire in un progetto di più ampio respiro».
Dopo la soddisfazione di Modica però la salvezza rimane comunque una chimera: «Sappiamo che raggiungere la salvezza non sarà facile. Siamo attardati in classifica ma già da domenica contro l’Atletico Catania cercheremo di fare un altro piccolo passo avanti in quello che è il nostro processo di maturazione. Diciamo che il nostro traguardo potrebbe essere quello di rendere complicata la salvezza altrui.Viviamo alla giornata, partita dopo partita. A dicembre le cose potrebbero cambiare. Nel frattempo lavoriamo al meglio per fare il massimo possibile, non saremo la vittima sacrificale di nessuno: tutti dovranno sudare per battere l’Orlandina».