Lo scorso 17 ottobre al Monte di Pietà si è svolto il Seminario “Quarant’anni di Telefono Amico. L’Ascolto come incontro”, evento concesso dalla Città Metropolitana di Messina.
All’importante giornata di solidarietà sono intevenuti Ennio Marino, presidente di telefono amico, la psicoanalista junghiana Jenny Gioffrè e il docente di Analisi dei contenuti dell’Università di Messina Alessandro Versace. Durante la manifestazione si è esibito il gruppo musicale “13° nota”, che ha eseguito alcune canzoni di Fabrizio De André, ed inoltre c’è stata la proiezione di un videoclip dedicato al Telefono Amico dal titolo “Il filo della vita”, prodotto dal corso di Teoria e metodo dei mass media (anno 2014-15, Accademia di Belle Arti “Mediterranea” di Messina). Il primo cittadino Renato Accorinti ha fatto un intervento sottolineando l’importante lavoro svolto dall’associazione a sostegno delle persone in difficoltà. Un altro importante obiettivo portato avanti dall’Associazione, sottolineato durante la serata, è la promozione di un nuovo corso di formazione per aspiranti volontari di Telefono Amico. A tal proposito per aderire al corso si può inviare una mail all’indirizzo telefonoamicomessina@gmail.com o telefonare: 3896876543. Il presidente Ennio Marino, durante il suo intervento, ha voluto sottolineare: “L’associazione è al giro di boa dei suoi quarant’anni di servizio. Centinaia di migliaia di telefonate di tutti i generi, richieste di dialogo e confronto da parte di persone di ogni ceto sociale, con motivazioni diverse ma accomunate da un comune bisogno di ascolto, sono un bilancio significativo. Il disagio del prossimo, osservato al telefono, è privo di barriere architettoniche, di difese, pudori e schermi di qualunque specie. La sincerità di chi ci chiama apre viceversa scenari per un’autentica comunicazione. Il disagio di tante persone si nutre di vari elementi: insoddisfazioni relazionali, mancanza sofferta di reali forme di comunicazione, pregiudizi ed egoismi che le portano a isolarsi o comunque ad alimentare situazioni di solitudine. Rispetto agli anni passati la sfera del disagio si è articolata in forme più sofisticate. La qualità delle relazioni interpersonali risente della mancanza di sicurezza che ci accompagna. L’assenza di certezze, una crisi economica schiacciante e la mancanza di una società più giusta sono elementi critici. Non di rado sono queste situazioni a rischio che preludono a forme di isolamento dal contesto di appartenenza, depressioni e, in certi casi, suicidi. Emerge in tutte le persone che si rivolgono a Telefono Amico la necessità di un ascolto libero da condizionamenti, un ascolto anonimo che garantisca loro la libertà totale di espressione senza essere riconosciuti. Riuscire a parlare del proprio disagio, guardando in faccia il problema che assilla, può consentire di trovare dentro la forza di reagire. Telefono Amico risponde a questa necessità, con la propria organizzazione su Messina e con la rete Cevita (http://www.cevita.it/) in tutto il territorio nazionale, per essere operativi e all’altezza delle sfide che ci attendono. Ci sforziamo costantemente di elevare gli standard qualitativi nel servizio d’ascolto. E’ chiaro come ci stia a cuore il bisogno di incrementare sempre più le ore di servizio e il numero di volontari all’ascolto, consapevoli che in certi casi cogliere l’attimo fuggente è determinante se si vogliono ottenere dei risultati di fronte a determinate problematiche. La richiesta di una sana comunicazione e di un ascolto attivo sono sempre espressioni di bisogni consapevoli, o a volte inconsapevoli, ma sempre reali esigenze da tenere in debito conto. Adesso andiamo avanti, nel segno dell’ascolto e della condivisione delle sofferenze, puntando a potenziare sempre il nostro impegno”. Da ciò si evince come sia importante e soprattutto delicato il lavoro offerto dal Telefono Amico, che si trova quotidianamente a contatto con persone con forte bisogno d’ascolto e che da quarant’anni assolve a questo compito con competenza, riservatezza e serietà.