I suoi più stretti collaboratori riferiscono che Natale Stracuzzi non è riuscito a trattenere l’emozione e perfino le lacrime per un risultato inatteso e per questo ancora più significativo. Di colpo riacquista improvvisamente valore quell’acquisizione dell’ACR Messina, che per legali, commercialisti ed osservatori era stato soltanto un passo avventato, considerata l’incertezza sul reale passivo accumulato dal club e la querelle sullo storico marchio. Il neo-presidente, in costante contatto con l’avvocato Giovanni Villari, ha manifestato al legale tutta la sua felicità per un traguardo tagliato dopo un’estenuante battaglia giudiziaria, a tre settimane dal passaggio di proprietà.
“Sono emozionatissimo e commosso. Grazie di cuore a tutti i messinesi che hanno creduto e credono in questo progetto” ci ha confidato, rinviando ogni ulteriore commento alle prossime ore. Resta cauto infatti lo stesso Villari: “A questo punto attendiamo di capire cosa accadrà lunedì con il Consiglio Federale e poi valuteremo i possibili scenari. Conviene comunque aspettare le motivazioni a supporto di questo dispositivo prima di pronunciarsi”.
Appare infatti inevitabile che la Vigor Lamezia possa ricorrere in terzo grado. L’inedito balletto originato dalle prime due sentenze ha prima restituito la Lega Pro ai biancoverdi, che hanno allestito una squadra in ottica Lega Pro, e poi li ha spediti in serie D. Difficilmente i calabresi, rappresentati dal combattivo Eduardo Chiacchio, si daranno per vinti. Di certo la compilazione dei calendari, stravolti dalle sentenze, appare già un clamoroso autogol da parte dei vertici del calcio professionistico italiano. Lunedì sapremo se dovranno essere modificati, se il via del torneo – fissato per il 6 settembre – subirà un rinvio, se verrà ufficializzata la proroga di una settimana del calciomercato estivo. Per il Messina è una corsa contro il tempo: in pochi giorni dovrà essere costruita quasi da zero la nuova rosa.