Dopo avere collezionato 125 presenze, siglando ben 51 reti, nelle ultime quattro stagioni in riva allo Stretto, il bomber Giorgio Corona è pronto ad una nuova avventura. Ripartirà dall’Eccellenza, un gradino più in basso rispetto alla D in cui riabbracciò il Messina e dove adesso l’ACR è risprofondato.
Il suo addio al giallorosso, anticipato da alcune indiscrezioni, per la verità non è ancora stato formalizzato: “Non ho ancora firmato con nessuno ma l’operazione si dovrebbe concretizzare a breve – assicura “Re Giorgio” – Sto trattando con due squadre, il Paceco ed il Mazara. Sto valutando le proposte ed a giorni sceglierò, anche perché sono realtà molto organizzate ed ambiziose”.
Per il 41enne, che di appendere gli scarpini al chiodo non ha proprio voglia, nessun contatto invece con la società presieduta da Natale Stracuzzi: “Da Messina non mi ha chiamato nessuno. Ovviamente mi sento spesso con Salvo (Cocuzza, appena rientrato in casa Messina, è suo cugino, ndc) anche perché mi interessa sapere come sta e come procede la situazione”.
Dalle parole di Corona non traspare comunque particolare amarezza: “Non sono assolutamente deluso. In una precedente intervista vi dissi che io ero a disposizione del Messina. È normale che una nuova società abbia strategie differenti e questo non rappresenta affatto un problema”.
Sul perché stia optando addirittura per una squadra di Eccellenza e non per un club di D Corona è altrettanto chiaro: “Scelgo una squadra vicino casa? Fino ad un certo punto, c’è sempre un’ora di strada da Palermo… Sinceramente l’Eccellenza era un mio cruccio, un mio pallino: dagli Esordienti alla serie A, dove ho giocato nell’arco della mia lunga carriera, mi manca soltanto quella. Dopo potrà dire che ho giocato davvero in tutte le categorie”.
“Re Giorgio” dall’esordio a Milazzo in D nel 1997/98 ad oggi, ha disputato tra i professionisti e la principale categoria dilettantistica ben 577 partite di campionato, firmando addirittura 223 reti. Le stagioni più prolifiche a Brindisi (2003/04, con 20 gol in 31 partite a Brindisi in C2) e Catanzaro (nell’annata successiva 19 marcature in C1 in 33 gare). L’apice della carriera tra il 2004 ed il 2009, con i 7 timbri in A a Catania ed i 44 siglati in B tra Mantova e Catanzaro.
Sull’ennesima estate paradossale del pallone italiano il suo commento è improntato quasi alla rassegnazione: “Non è solo Messina a vivere nell’incertezza. Il 26 agosto non sappiamo ancora quante squadre faranno parte della prossima Lega Pro. È una confusione generale che caratterizza l’intero calcio italiano, che accettiamo supinamente a malincuore”.
Inevitabile una battuta sulle strategie future del Messina: “È una piazza conosciuta da tutti, costantemente al centro dell’attenzione, nella quale servono fatti e risultati e non chiacchiere senza senso. Laneri e Baiocco? Un ottimo direttore, che ha vinto tanti campionati, ed un giocatore di grande qualità. Se il Messina punterà su di loro non sbaglierà. Non aggiungo altro, anche perché ci vuole poco per equivocare qualche dichiarazione ed alimentare polemiche inutili ed è l’ultimo dei miei obiettivi”.