La rinuncia, maturata in extremis alla vigilia del processo di primo grado, aveva fatto rumore. Ed allora il presidente Natale Stracuzzi ed i suoi collaboratori hanno deciso di fare retromarcia.
A poche ore dal termine per la presentazione del ricorso, e precisamente alle 21 di venerdì sera, il Messina ha deciso allora di riallacciare i rapporti con il legale bolognese Mattia Grassani, che a questo punto affiancherà Giovanni Villari nel processo d’appello sul calcioscommesse.
A pochi giorni dal primo dibattimento, la società decise di puntare sulla “messinesità” e sull’impegno di un professionista locale, peraltro impeccabile in aula, smentendo di avere davvero mai pensato di affidarsi ad uno dei principali esperti di diritto sportivo in Italia. Il clamoroso dietrofront si concretizza adesso, con l’obiettivo di ribaltare una sentenza inattesa e non sprecare la clamorosa opportunità di essere riammessi in Lega Pro.
E sarà una corsa contro il tempo: nella mattinata di sabato la formalizzazione dell’atto d’intervento nella nuova udienza, predisposto proprio da Villari nelle 36 ore successive alla sentenza, mentre lunedì verranno depositate anche le motivazioni a supporto, con la consulenza d’eccezione di Grassani. L’ACR confida quindi nel peso, anche politico, di uno studio legale che non a caso assiste tre club – Entella, Ascoli e Gubbio – tutti riammessi nella categoria superiore dopo le sentenze di primo grado.
L’avvocato emiliano tornerà peraltro a fronteggiarsi con lo storico rivale, il campano Eduardo Chiacchio, che tutela il Catania, proprio la squadra che lascerà un posto tra i cadetti ai liguri noti a queste latitudini per avere acquistato l’ex giallorosso Pedro Costa Ferreira, il Teramo, che ripartendo dalla D darebbe il via libero al ripescaggio in B dei marchigiani, e la Vigor Lamezia, che ottenendo un consistente sconto di pena ed il riconoscimento della sola responsabilità “oggettiva” anziché “diretta” ha visto fin qui allontanarsi lo spettro del declassamento tra i Dilettanti, dove resterebbe relegato il Messina.
Si annuncia quindi un’udienza infuocata, nella quale l’inedita (e si spera premiata) coppia Grassani – Villari proverà a riscrivere il primo responso del Tribunale Federale Nazionale. Perdere la C unica significherebbe rinunciare anche al mezzo milione di euro garantito ai club che puntano sui giovani (con otto under 21 da inserire in una rosa di 24 elementi) e dai potenziali proventi dei diritti televisivi, anche se sulla nuova regolamentazione della piattaforma Sportube a Firenze non è stata ancora adottata una decisione definitiva.
La speranza è peraltro quella di avere magari la meglio sul Barletta, che comunque vada ripartirà dall’Eccellenza con un nuovo club e che non si è neppure costituito in un giudizio che non avrebbe ulteriori conseguenze sulla classifica ma che potrebbe soltanto costare delle squalifiche agli ormai ex dirigenti.