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Messina

In attesa di riabbracciare San Filippo e Celeste si lavora anche a Villafranca

Il neo-presidente Natale Stracuzzi sta allestendo praticamente da zero la nuova rosa dell’ACR Messina e tra le grane che è chiamato a risolvere c’è anche quella legata alle strutture da mettere a disposizione della squadra. Dopo i concerti di Vasco Rossi e Jovanotti gli organizzatori dei due eventi hanno finanziato la realizzazione di un nuovo manto erboso. Un’operazione tutt’altro che semplice.

Allestimento palco
Rizollate le aree in prossimità delle quali erano stati collocati i palchi di Vasco Rossi e Jovanotti

“Una volta completata la risemina dell’intero campo – ci spiega Franco Calatozzo, che con il suo vivaio sta effettuando i lavori – ci siamo resi conti che in alcune aree, quelle su cui erano collocate le pesanti pedane in ferro del palco, il terreno era troppo duro. Temevamo quindi che i semi non sarebbero fioriti in modo omogeneo. Abbiamo allora deciso di optare per una rizollatura di queste aree. Adesso dovremo soltanto attendere che le zolle con il nuovo prato, che abbiamo finito di collocare nella giornata di martedì, possano attecchire al meglio”.

Il timore è che la scadenza limite di fine agosto, indicata inizialmente alla nostra testata proprio da Calatozzo, non possa essere più rispettata. Il titolare del vivaio è comunque ottimista: “Per precauzione ritengo che sarebbe consigliabile iniziare a giocare gare di campionato dal prossimo 20 settembre ma dal momento che siamo i primi tifosi aggiungo anche che riapriremo il San Filippo prima se la società avrà questa esigenza”. Che si concretizzerebbe se non vi saranno ulteriori rinvii rispetto alla data del 6 indicata come inizio del torneo. Probabile che l’ACR chieda di esordire in trasferta per posticipare la “prima” casalinga a giorno 13.

Celeste
Una veduta d’insieme della struttura di via Oreto. Pessime le condizioni del manto erboso dopo la mancata manutenzione dei mesi scorsi

Considerato che una “ripulita” è stata appena avviata anche al “Giovanni Celeste”, abbandonato a sé stesso per mesi, il problema è legato all’immediata disponibilità di una struttura alternativa. Si lavora su due fronti: grazie alla disponibilità del sindaco Renato Accorinti, disposto a farsi da mediatore, potrebbero riaprirsi presto le porte del “XXIV^ Artiglieria”. Avviati inoltre gli interventi di messa a norma del campo di Villafranca Tirrena, utilizzato fino a qualche stagione fa anche dall’ACR Messina di Lo Monaco. E’ lo stesso Calatozzo a confermarlo: “Stiamo ripulendo la struttura, inutilizzata dallo scorso maggio. Era necessario prima di tutto tagliare l’erba”.

Per ciò che concerne il “XXIV^ Artiglieria” si registra infine la disponibilità dei militari. “Siamo aperti al dialogo e ad un’eventuale concessione – assicura il tenente colonnello Angelo Vesto, contattato telefonicamente – Le condizioni del campo non sono ottimali, dal momento che viene usato dai militari soltanto nel tempo libero. In caserma c’è molta meno affluenza rispetto a qualche anno fa e quindi viene disputato soltanto qualche torneo amatoriale”. A metterci mano sarà l’onnipresente Calatozzo, fin qui uno dei migliori acquisti della gestione Stracuzzi…

Ripresa della preparazione per il Messina sul manto erboso del XXIV^ Artiglieria
Fino alla stagione 2013/14 il Messina ha sfruttato anche il manto erboso del XXIV^ Artiglieria, che adesso potrebbe essere riaperto al club

Fin dai tempi di Franza il campo che sorge all’interno della struttura militare è stato utilizzato dai principali club cittadini. L’accordo, da discutere con il comandante, il colonnello messinese Luigi Lissandro, potrebbe essere raggiunto sulla base di una permuta. In cambio degli interventi di manutenzione, da effettuare a proprio carico, l’ACR Messina otterrebbe così un altro campo, indispensabile per un club che prova ad assicurarsi quattro strutture (i due stadi, Villafranca ed il XXIV^ appunto) per gli allenamenti e le gare della prima squadra e delle varie formazioni giovanili (Berretti, Allievi e Giovanissimi).

Nel corso della gestione Lo Monaco non sarebbero stati versati alcuni canoni di affitto. “Una nuova società non può farsi carico delle mancanze di altri” avrebbero già assicurato i militari. Se tutti i creditori ragionassero come i militari, Stracuzzi potrebbe dormire sonni più tranquilli…

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