Mancano poche settimane al prossimo campionato di Eccellenza e l’Igea Virtus, come le altre concorrenti, è già a preparazione inoltrata. Mister Peppe Raffaele sta infatti lavorando a ritmi serrati con la propria formazione, che una delle piazze più calde della Sicilia non vede l’ora di riabbracciare. Così, dopo il terzo posto conquistato lo scorso anno, le aspettative restano buone anche per il prossimo campionato, ma il riconfermato tecnico giallorosso smorza un po’ gli animi. In questa intervista parla delle prospettive dell’Igea, della stagione che verrà e di tanto altro ancora.
Mister, l’Igea Virtus sta convincendo fin dalle prime amichevoli. Si ritiene soddisfatto dei test estivi?
Sono contento del lavoro svolto a prescindere dalle uscite. Le amichevoli servono proprio a capire se stiamo andando nella giusta direzione, dopo venti giorni di lavoro in doppia seduta e quindi avendo già addosso un grande carico. Ad oggi tutti gli effettivi si sono allenati con continuità e questa è sicuramente la cosa più importante. Ci sono 13 giorni prima dell’esordio in stagione, ma è normale che le squadre vengano allo scoperto, con pregi e difetti, dopo tre – quattro gare.
La vostra campagna acquisti ha riassestato la squadra con un uomo d’esperienza per reparto e parecchi juniores. Con quali motivazioni ha scelto i vari Inferrera, Dall’Oglio, Cannavò?
Credo si sia operato sul mercato in maniera lineare. I nomi citati riguardano appunto calciatori che vanno a sostituirne altri. Lo scorso anno avevamo con noi Galipò, Genovese, Frassica e Carrello, che sono andati via per motivi vari. Abbiamo dunque cambiato solo le pedine necessarie, senza fare alcuna campagna di rinforzamento. Chi arriva è in linea con le priorità tecniche ed economiche della società. Queste sono identiche a quelle che riguardavano chi è andato via.
La rosa partiva dal blocco formatosi lo scorso anno. Quanto ha influito l’ottimo terzo posto conquistato sulla sua scelta di restare?
Scelgo sempre basandomi su ciò che vedo in campo. Lungo le tredici giornate della mia gestione l’Igea è stata la prima squadra del campionato. I ragazzi, come me, hanno così conquistato la loro riconferma sul campo, grazie ai risultati.
Domenica 30 agosto vi aspetta il derby di coppa in casa del Milazzo. L’Igea ha la voglia e i mezzi per tentare la scalata alla coppa Italia?
La nostra squadra deve sempre cercare di ottenere il massimo da ogni partita. E’ la mia mentalità da sempre, in qualsiasi squadra. Vogliamo far bene, ma il nostro primo obiettivo è sicuramente disputare un buon campionato. Il derby sarà poi una bella partita, oltre che un’occasione per misurare il nostro valore. Pur non snobbando la coppa, non abbiamo comunque una rosa ampia per poter mantenere grosse ambizioni in entrambe le corse. Sceglieremo allora come comportarci di volta in volta, osservando la rosa a nostra disposizione.
La piazza, che vi è pur sempre fedele, ha conosciuto ben altre categorie. Lei e la dirigenza guardate, in futuro, alla serie D?
Ho giocato in questa piazza per un paio di anni. Erano altri tempi, c’erano altre condizioni. Qualche anno fa, dopo vari campionati tra i professionisti, la società è rinata dalle ceneri di un fallimento ed è ripartita dalla Prima Categoria con ottimi risultati. Adesso credo che il primo obiettivo della dirigenza riguardi la stabilità, la necessità di non far restare la città di Barcellona senza questo punto di riferimento. Da tempo la società dimostra coerenza in questo.
Dal canto mio, cercherò di dare una mano alla piazza con tanto lavoro, perché arrivino buoni risultati. Vorrò mantenere nel massimo dell’autostima una squadra costituita da calciatori locali, tutti residenti tra Barcellona e dintorni. Speriamo un giorno di poter ambire a qualcosa in più dell’Eccellenza. Ad oggi la società ha però delle determinate possibilità economiche e delle prospettive che io condivido. Partiremo, per questo, esattamente come lo scorso anno, per cercare di fare un buon campionato senza precluderci ambizioni.
Si aspetta un campionato più o meno competitivo dello scorso anno?
Al momento vedo un campionato molto equilibrato. Ci sono almeno 7-8 squadre che hanno costruito organici competitivi, mentre non vedo squadre “cuscinetto”. Poi ritengo che ogni società debba rapportare i propri obiettivi a quanto speso, anche se alcune squadre giocano al ribasso in tema di ambizioni.
Vede già qualche squadra attrezzata al salto di categoria?
Credo il Rocca di Caprileone non possa nascondersi. Tra quelli già presenti in organico ed alcuni arrivi, la squadra dispone di 5-6 calciatori che hanno sempre lottato per vincere questa serie. Rispetto ad altre società penso che il sodalizio biancazzurro si muova entro limiti economici più ampi. La salvezza o una metà classifica, come leggo in giro, non si addicono a quel tipo di rosa, che avrebbe invece il dovere di lottare per conquistare il campionato.
Infine le chiedo un parere sui movimenti di mercato delle altre “cugine” Milazzo ed Orlandina.
Il Milazzo ha fatto una buona squadra, seguendo una politica affine alla nostra. Ha preso calciatori giovani, cambiando rotta rispetto agli ultimi anni. Ha comunque con sé il giusto numero di uomini importanti, come Di Dio, Buda, Matera, Fleri, Ignazzitto, tutta gente che ha fatto bene e che dovrebbe garantire un buon campionato. Quanto all’Orlandina, invece, non so. Abbiamo poche notizie ed è difficile capire che squadra verrà fuori.