Il futuro dell’ACR verrà deciso nell’NH Vittorio Veneto di Corso d’Italia. Un albergo romano che appartiene oggi ad una multinazionale ma che in passato era di proprietà delle famiglie messinesi Franza e Mondello… Corsi e ricorsi storici, verrebbe da dire.
Al termine del dibattimento che potrebbe vederlo trionfatore, in quanto difensore del Catania, l’avvocato campano Eduardo Chiacchio si è concesso ai microfoni di Messina Sportiva: “La nostra linea è stata accolta da Palazzi, ma chi decide è il tribunale che ci auguriamo possa accogliere le misure sanzionatorie da noi indicate nell’istanza e recepite dal Procuratore federale. Pena troppo mite? Parliamo ancora di tentativo di consumazione, in quanto non vi sono prove. Per quanto concerne la collaborazione di Pulvirenti si tratta di circostanze decisive, rimarcate anche dal Gip di Catania. Come dice l’articolo 24, considerando la collaborazione super attiva fornita dal presidente, la sanzione a carico del club è già da ritenersi più che congrua”.
Impossibile pronunciarsi sulla tempistica, anche se il verdetto arriverà prima di Ferragosto. Potrebbe slittare invece dopo la metà del mese la pronuncia che interessa ai giallorossi. Come ogni avvocato Chiacchio, che si dichiara provato dal processo agli etnei, non si sbilancia sulla linea difensiva di uno dei club che assiste: “Prima di occuparmi della Vigor Lamezia dovrò affrontare anche il dibattimento del Teramo, dunque preferisco rimandare la risposta alla fine dell’udienza che riguarderà il club biancoverde”.
Importante chiarimento sulla posizione dell’altra società alla quale guarda con interesse il Messina: “Il Barletta non è stato dichiarato fallito e sarebbe stato diverso in caso di pronuncia del Tribunale. Invece la società pugliese è tra i soggetti che saranno giudicati. Se dovesse essere retrocesso all’ultimo posto della classifica ci sarebbe lo scorrimento della stessa e la quintultima (ovvero il Messina, ndc) si ritroverebbe in grado di poter fare la domanda di iscrizione alla Lega Pro”.
In realtà le interpretazioni giurisprudenziali sono tutt’altro che univoche. È ovvio che Chiacchio cercherà di ottenere soltanto una penalizzazione, magari anche pesantissima, piuttosto che il declassamento in D della Vigor Lamezia. E c’è chi sostiene che se il Barletta finirà all’ultimo posto – essendo comunque al via del prossimo torneo di Eccellenza – questo non originerà alcuna riammissione, perché dopo quanto sancito dal Consiglio Federale non si potrà più andare oltre quota 54 club. Insomma, 18 per girone, non 19 come accadrebbe aggiungendo un club al posto di uno che non è più in organico. Chi resta fuori potrà alimentare la lunga estate dei ricorsi. Materia di lavoro per l’avvocato Giovanni Villari, al quale si è affidato il presidente Natale Stracuzzi (clicca qui per rileggere l’intervista al legale messinese).