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Di Napoli: “Stiamo studiando le carte”. Ma la Confcommercio è pronta a defilarsi

All’indomani dell’avvenuta consegna dei bilanci dell’ACR Messina ai tre professionisti che assistono la cordata rappresentata da Arturo Di Napoli e Natale Stracuzzi, sembra già rompersi qualcosa nella compagine che vorrebbe rilevare la proprietà del club. Il commercialista Leonardo Termini e gli avvocati Antonio Fazio e Nicoletta Carè hanno acquisito infatti la documentazione che in precedenza era rimasta inaccessibile ma non l’hanno ancora trasmessa ai promotori del progetto “My Messina”, che a questo punto minacciano già il loro dietrofront… Ma andiamo con ordine.

Arturo Di Napoli
Arturo Di Napoli in versione allenatore a Riccione

Dall’entourage di “Re Artù” traspare cauto ottimismo. Termini, Fazio e la Carè hanno apprezzato la collaborazione e la trasparenza mostrate dalla controparte, il commercialista del club Isidoro Torrisi, e hanno avviato le verifiche necessarie per analizzare i conti di un club che – secondo quanto sancito dal bilancio aggiornato – nell’anno solare 2014 avrebbe dimezzato i debiti da 1,1 milioni a 600.000 , grazie alle anticipazioni dell’amministratore unico Pietro Lo Monaco.

Considerato che nel 2013 l’esborso del presidente era stato di appena 40.000 si cerca di capire se effettivamente queste somme sono state versate in toto e soprattutto se vi sono degli extra non conteggiati, come nel caso dei 200.000 vantati dal Comune e mai riconosciuti dalla proprietà, che pure ha sfruttato gli stadi San Filippo e Celeste nell’arco della stagione. È una corsa contro il tempo per Termini e soci, che cercheranno nel minore tempo possibile di completare l’operazione.

Gambale, Picciotto e Di Bartolo
Picciotto e Di Bartolo nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto “My Messina”

L’annunciata unione di intenti con Carmelo Picciotto però scricchiola: “Registriamo al momento una preclusione che rischia di azzerare ogni nostra iniziativa – sottolinea il presidente della Confcommercio – Non siamo ancora in possesso di alcun documento contabile e quindi non siamo in grado di fare alcun passo avanti. Non possiamo neppure avviare l’azionariato popolare, la fase-2 del nostro progetto, dando seguito agli annunci dei giorni scorsi. Il gruppo Stracuzzi-Di Napoli ha acquisito le carte ma non ce le ha mai trasmesse, contrariamente a quanto ci era stato garantito”.

Il progetto “My Messina” potrebbe quindi arenarsi ancora prima di partire: “Non credo vi sia nulla di irrecuperabile ma considerata la delicatezza dei conti del club sarebbe meglio se a visionarli fossero quattro occhi e non due. Non siamo stati coinvolti e quindi eventuali perdite di tempo non dovranno essere addebitate a noi, che non abbiamo in mano nulla, dal momento che il bilancio dell’ACR non è ancora disponibile alla Camera di Commercio per la nota vicenda delle dimissioni del revisore dei conti”.

Carmelo Picciotto
Il presidente della Confcommercio Carmelo Picciotto

Secondo Picciotto non vi sarebbe adeguata coesione: “Mi risulta che siano stati avviati dei contatti con imprenditori che aderiscono a Confcommercio, ma sarebbero dovuti passare prima da noi. Io non punto certo ad essere il prossimo presidente del Messina, non mi compete. Bisogna però cambiare marcia”. Il riferimento è anche a Giovanni Di Bartolo, già responsabile dei rapporti con la tifoseria per la società di Lo Monaco ed altro promotore dell’iniziativa “My Messina”, che si sarebbe però già defilato dall’operazione. Non a caso era assente anche agli ultimi faccia a faccia tra le parti.

“Sarà necessario qualche giorno per studiare bene le carte” sottolinea Di Napoli, che minimizza i contrasti con Picciotto: “So che era fuori sede, a Roma. Al suo rientro gli consegneremo tutto”. Ma qualcosa sembra già essersi rotto e se queste sono le premesse…

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