Ci sono tante aspettative ma altrettanta confusione sul futuro dell’ACR Messina. Ha provato a fare chiarezza Giovanni Di Bartolo, dirigente del club fin dalla gestione Manfredi: “Lo Monaco ha deciso di lasciare qualsiasi incarico e nel nostro progetto non è prevista la sua figura. Anche il suo gruppo è andato in difficoltà ed adesso non possiamo più sbagliare. Mi ha prospettato l’intenzione di lasciare già ad aprile. Quest’ultimo mese è stato caratterizzato dal “lascia-prende”, ma io l’ho sentito e non ha mai avuto un vero ripensamento. Cercava soltanto la persona giusta per attuare un cambiamento, non pensa assolutamente di rimanere”.
Tra i promotori dell’iniziativa “My Messina”, ha chiarito cosa lo ha spinto ad impegnarsi: “Sono un tifoso e quattro anni fa ho deciso di scendere in campo, rimanendo comunque sempre equidistante rispetto alla proprietà. Si prospettava una serie D senza alcuna ambizione e questo mi doleva. Il nostro progetto è aperto a tutti. Ad oggi la cordata vicina ad Arturo Di Napoli ed a Nino Micali non è coinvolta ma siamo aperti al dialogo. Non siamo arroganti ma interlocutori pronti al dialogo ed a valutare le future proposte. Vogliamo anche riappropriarci dello stadio “Giovanni Celeste” ma occorrono diverse valutazioni preliminari”.
Ad illustrare alcuni passaggi anche il responsabile della comunicazione di Confcommercio Davide Gambale: “C’è uno zoccolo duro di imprenditori messinesi che vogliono partire. Nessun avventuriero, ognuno deve essere garante del tifoso e del commerciante che acquisirà una quota del progetto. Non c’è chiusura nei confronti di nessuno, se Di Napoli si aggregherà sarà il benvenuto”.
Sull’eventualità di un ripescaggio in Lega Pro c’è grande realismo, anche se la D non affascina magari quanto una terza serie: “Per ora partiamo dalla serie D, l’unica categoria contemplata nel progetto. Poi tutto può succedere ed in tal senso aspettiamo il Consiglio Federale di venerdì, per valutare altri scenari. Il professionismo si potrebbe riottenere soltanto tramite riammissione, la richiesta di ripescaggio oggi è esclusa anche come tempistica ma tutto passa dalla risposta della città”.
Lo sguardo è rivolto al futuro, con l’ispirazione dettata da un passato glorioso: “La scalata di Emanuele Aliotta partì dall’Eccellenza, serve ricreare quel clima di entusiasmo oggi perduto. La prossima settimana si avvierà la raccolta fondi e da lì potremo ragionare con maggiore chiarezza. Siamo iscritti in D. La Confcommercio sarà garante del progetto “My Messina”, farà parte della società o ne rileverà la proprietà”.
Come nei gialli non poteva però mancare il colpo di scena. A chi chiedeva lumi sul bilancio che l’ACR ha approvato lo scorso 25 giugno i promotori del progetto hanno risposto che “l’ultimo bilancio non è ancora visionabile perché è stato depositato ma contestualmente il revisore dei conti, Isabella Gravina, si è dimesso. Noi lo abbiamo richiesto e lo attendiamo. Venerdì incontreremo i consulenti e si andrà a fondo”. Segnali poco confortanti dal punto di vista dei conti.