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Messina

Rodriguez si esalta a Huy. Nibali si difende, Froome in giallo

La terza tappa del Tour de France passerà alla storia come la tappa della neutralizzazione: una maxi caduta avvenuta a circa 60 km dal traguardo ha coinvolto diversi corridori, molti dei quali sono stati costretti al ritiro. Considerate le precarie condizioni di sicurezza, l’organizzazione – in accordo con la direzione di giuria – ha deciso di neutralizzare la corsa per qualche chilometro.

Tour de France
La maxi-caduta che ha originato il ritiro di svariati corridori e ha portato alla momentanea sospensione della corsa

Cancellara – La gara riparte quando al traguardo mancano 45 km. Il primo a staccarsi è Fabian Cancellara. La maglia gialla è dolorante al costato e riesce a pedalare a fatica. Al traguardo lo svizzero accuserà un ritardo superiore ai 10′.

La cronaca delle fasi finali vede il gruppo riprendere la marcia; in un primo momento l’andatura è quasi turistica e solo dopo una decina di minuti la velocità si fa elevata, con le squadre dei big della Generale impegnate a tenere nelle avanguardie del gruppo i propri capitani.

L’epilogo – Come da pronostico è il durissimo Muro di Huy a decretare il vincitore di tappa. L’arrivo tradizionale della Freccia Vallone è il trampolino ideale per Joiaquim Rodriguez. Ad spianare la strada allo spagnolo è Giampaolo Caruso. Il siciliano tiene alta l’andatura nel primo tratto di salita sino a 400 metri finali, quando a prendere l’iniziativa è Chris Froome. Il britannico mulina un agile rapoporto e fa la differenza. Sono tutti in difficoltà, tranne Rodriguez. Il portacoloiri della Katusha rimonta Froome e lo salta ai 200 metri finali, arrivando al traguardo con una manciata di secondi di vantaggio. Froome balza in testa alla Generale.

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Le conseguenze della maxi-caduta, avvenuta in un tratto in cui il gruppo viaggiava a velocità molto sostenuta

Nibali – Dopo la mezza battutra d’arresto della tappa di ieri, per lo “squalo dello Stretto” una frazione gestita in maniera corretta. Il messinese riesce a limitare i danni in un arrivo non ideale alle proprie caratteristiche. Arriva assieme a Nairo Quintana, staccato di 7″ da Froome e guadagna 7″ su Contador, apparso invece un po’ in difficoltà.

Martedì 7 la quarta tappa parte in Belgio da Seraing e arriva a Cambrai in Francia dopo 223,5 km senza particolari difficoltà altimetriche ma con sette sezioni di pavé della Parigi-Roubaix di cui sei raggruppate in poco oltre 30 km, nella parte finale della frazione (l’ultima è a 13,5 km dal traguardo) per un totale di 13 km di fondo lastricato.
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La corsa è stata neutralizzata per qualche minuto: una sospensione senza precedenti, legata all’indisponibilità di ambulanze in grado di soccorrere i corridori feriti

Ordine di Arrivo — 1. Joaquin Rodriguez (Spa, Katusha) in 3h26’54” alla media di 46,3 km/h; 2. Froome (Gb);. 3. Vuillermoz (Fra) a 4″; 4. D. Martin (Irl) a 5″; 5. Gallopin (Fra) a 8″; 6. Van Garderen (Usa) a 11″; 7. Nibali ; 8. S. Yates (Gb); 9. Quintana (Col); 10. Mollema (Ola); 11. Valverde (Spa); 12. Contador (Spa) a 18″; 16. Peraud (Fra) a 24″; 19. Uran (Col) a 34″; 26. T. Martin (Ger) a 40″.

La nuova Classifica Generale — 1. Chris Froome (Gb, Team Sky) in 7h11’37”; 2. T. Martin (Ger) a 1″; 3. Van Garderen (Usa) a 13″; 4. Gallopin (Fra) a 26″; 5. Van Avermaet (Bel) a 28″; 6. Sagan (Slk) a 31″; 7. Uran (Col) a 34″; 8. Contador (Spa) a 36″; 9. Thomas (Gb) a 1’03”; 10. Stybar (R.Cec.) a 1’04”; 13, Nibali a 1’38”; 16. Valverde (Spa) a 1’51”; 17. Quintana (Col) a 1’56”; 18. Rodriguez (Spa) a 2’00”.

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