Sono giorni di attesa anche per Giorgio Corona, uomo simbolo di un Messina che ha finito con il vanificare un biennio di successi in un’annata balorda: “Stiamo aspettando di conoscere le decisioni della proprietà, che dovrà chiamarci per definire le ultime pratiche relative al campionato che si è appena concluso e soprattutto svelarci le strategie future. Attendiamo novità”.
Il torneo appena andato in archivio è stato davvero da horror: “Ho già chiesto scusa ai tifosi da parte di tutti. È stata una stagione fallimentare, conclusasi nel peggiore dei modi. Ho sempre detto quello che pensavo e non ho mantenuto la promessa fatta tre anni fa (“Chiuderò la carriera soltanto dopo avere riportato il Messina in B”, ndc). Non è giusto, non è corretto nei confronti di tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto”.
I propositi di ritiro per l’ennesima estate dovrebbero comunque svanire in fretta: “Non sarebbe il massimo smettere così, giocherò ancora un anno. C’è voglia di ripartire e fare qualcosa di buono. Oggi in città si sentono tante ipotesi, ma credo che tutti abbiano ragione e nessuno abbia torto… Vero è che siamo reduci da un’annata fallimentare ma c’è anche la voglia di vedere il Messina in un’altra categoria e di non lasciarlo in questa maniera”.
“Re Giorgio” non è neppure convinto del reale disimpegno di Lo Monaco: “La proprietà è normale che valuti se proseguire o meno la sua avventura messinese. Ci sono possibilità di ripescaggio ma per quello ci vogliono i soldi e trovare questi fondi non è semplice. Il presidente farà i suoi conti e conoscendolo non lascerà la squadra in serie D. Poi nel calcio è sempre possibile tutto ed il contrario di tutto”.
A Corona, classe 1974, non mancano paradossalmente le proposte, come dimostrano anche le avances di Catanzaro e Juve Stabia nello scorso gennaio: “Il bene del Messina viene prima di tutto ed io sono a disposizione. Ho pensato di smettere o ad altre ipotesi, perché ci sono altre squadre che si sono fatte avanti, ma prima di fare determinate scelte aspetto l’ACR, a maggior ragione dopo una stagione così. La precedenza va sempre a loro. Questi ultimi quattro anni non si possono certo cancellare con un colpo di spugna, con questa maglia ha vissuto momenti esaltanti ed altri più duri”.
Corona ha voluto dire la sua anche sul discusso Messina-Ischia, per il quale è stato già convocato in Procura Federale: “Sono stato sentito a Roma, ma sinceramente tutta questa attenzione mi stupisce. È stata una partita come le altre. Stranamente sono state aperte delle indagini su una gara che ha poco da dire. È finita 1-1, dopo che abbiamo cercato invano di vincere, mancato il 2-1 con Orlando e colpendo due pali. Pensare che in stagione ci sono state tante altre sfide ben più particolari, in cui abbiamo fatto di tutto per alimentare le discussioni della gente. Non si è parlato ad esempio delle gare con Matera e Casertana, perse entrambe dopo avere incassato addirittura cinque reti nel primo tempo. Paradossalmente mi aspettavo che qualcuno speculasse su quelle e non su Messina-Ischia”.
Da ex la triste sorte che spetterà al Catania lo amareggia: “Io sono palermitano e tifo per i rosanero, ma ho giocato a Catania ed a Milazzo. Dispiace vedere una realtà siciliana così mortificata. Il calcio da parecchio tempo viene messo in discussione e come sempre chi sbaglia paga. Verrà punito ma poi si ripartirà daccapo. Catania è una grande piazza come la nostra, che dovrà ripartire dal basso. La Sicilia non merita tutto questo: bisogna cambiare tante cose ed abolire certi strumenti perché altrimenti andrà sempre peggio”.
Abbiamo contattato Corona proprio in uno dei due giorni trascorsi in riva allo Stretto: “Mi sono concesso due giorni di vacanza a Messina, insieme ad amici che restano tali al di là del calcio: Antonio Cucinotta e Vittorio Fiumanò che spesso vengono a trovarmi anche a Palermo. Presto torneremo a concentrarci sul futuro”.