Il termine del 30 giugno, che ha rappresentato un autentico incubo per i 60 club di una Lega Pro sempre più in difficoltà, è stato superato quasi con indifferenza a Messina dove, dopo due anni di professionismo, all’ordine del giorno c’è invece la necessità di mettersi in regola entro il prossimo 10 luglio in vista della partecipazione al torneo di serie D. La retrocessione tra i Dilettanti costringe infatti i peloritani a compiere l’ennesimo passo indietro, il terzo in poco più di vent’anni, dieci dei quali trascorsi proprio nell’inferno della vecchia quinta serie. L’esborso al quale sarà chiamato Lo Monaco sarà se non altro più ridotto: in Lega Pro sarebbe stato costretto a versare circa 45.000 € di iscrizione, ai quali andava aggiunta una fideiussione da 400.000 €, rivelatasi non a caso ostacolo fin qui insormontabile per almeno dieci club. Per assicurarsi un posto nella quarta serie nazionale, invece, saranno sufficienti una garanzia bancaria di 31.000 € ed un assegno circolare da 15.000 €, per garantire l’iscrizione della prima squadra al campionato di D e della formazione Juniores al torneo di categoria.
Numerosi gli incartamenti richiesti, come il censimento della compagine societaria, la formale disponibilità dell’impianto di gioco ed il verbale della Commissione Provinciale di Vigilanza. Documenti che l’ACR Messina confida di produrre in tempo, a dispetto dell’annunciato disimpegno del patron Pietro Lo Monaco, che da almeno sei mesi manifestava l’intenzione di lasciare la città dello Stretto, adesso ancora più pressante anche per via del coinvolgimento nell’inchiesta sul calcioscommesse a Catania. I club che dovessero presentare una domanda incompleta avranno tempo fino al 20 luglio per presentare l’eventuale ricorso.
L’incertezza societaria chiaramente allontana l’ipotesi ripescaggio, che peraltro sarebbe stata concreta considerate le varie defezioni previste tra B e Lega Pro. Paradossalmente ad oggi non si conosce ancora il termine entro il quale la domanda dovrà essere formalizzata. La necessità di anticipare un’ulteriore riforma e ridurre il novero dei club professionistici, che anno dopo anno si riducono drasticamente, ha però già portato ad un sostanzioso aumento delle somme richieste a fondo perduto, passate dai 200.000 € sufficienti nella stagione 2014/2015 ai 500.000 € appena ufficializzati dal Consiglio Federale. Dalla stagione successiva è previsto addirittura il blocco dei ripescaggi, che di fatto vanificherà ulteriormente anche la valenza già ridotta dei play-off di serie D. Scenari che sembrano comunque molto lontani dall’attualità messinese.
Di certo la tifoseria organizzata ha ormai scaricato Lo Monaco. Un segnale inequivocabile è arrivato in particolare dai Nocs, tradizionalmente il gruppo organizzato più intransigente. A testimoniare il grande disagio del tifo giallorosso l’eloquente striscione che è stato esposto in prossimità dell’ingresso dei padiglioni della Fiera, che recita: “Per la maglia ho messo da parte ogni contestazione… Il tuo atto d’amore? Retrocessione e mille parole, hai beffato la nostra passione, adesso vai via. Infame senza onore!”. Dopo un’annata da horror, Lo Monaco non è più il benvenuto…