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Catalano: “Sottovalutato il valore del torneo. La svolta non è mai arrivata”

La retrocessione ha vanificato un biennio di successi e soprattutto il salto di categoria che consentì dopo cinque anni particolarmente sofferti di salutare quel dilettantismo nel quale adesso il Messina è appena ripiombato. Uno dei principali artefici di quella promozione, l’ex tecnico Gaetano Catalano, è ovviamente deluso dall’esito della sfida dei play-out: “Ho seguito il derby ed ovviamente non è stato il massimo. Sinceramente la posta in palio era molto alta per entrambe le formazioni. La Reggina aveva un piccolo vantaggio perché all’andata ha ottenuto quello che voleva: realizzare un gol ed imporsi per potere poi sfruttare le ripartenze nel match di ritorno. Al San Filippo si è chiusa bene e ha saputo colpire nel finale”.

Gaetano Catalano, ex tecnico del Messina
Gaetano Catalano, ex tecnico del Messina

Deludente invece l’atteggiamento del Messina: “È stato troppo contratto e remissivo. Bisognava vincere a tutti i costi e quindi fare qualcosa di più. Ma nel corso di tutto l’anno c’è stato qualche problema di troppo, come testimoniano anche i risultati. Non è andata come ci si aspettava fin dall’inizio. Nella stagione precedente si riuscì a risistemare le cose a gennaio ma è anche vero che vi erano otto posti in C unica a disposizione e chi era avanti ha mollato un po’ mentre il Messina fu protagonista di un’ottima rimonta”.

Decisamente differente il valore della nutrita concorrenza: “Quest’anno la programmazione è stata sbagliata. Il campionato era diverso rispetto alla Seconda Divisione, molto più difficile, con squadre di caratura superiore al Messina. Tante realtà erano già da anni in C1. Si è pagato evidentemente l’avere sottovalutato il livello effettivo”.

Gaetano Catalano, allenatore che guidò i giallorossi alla promozione del 2013
L’allenatore che guidò i giallorossi alla promozione nel 2013

Sia il reparto under che alcuni over non hanno rispettato le aspettative della vigilia: “Chi mi ha deluso? Parlare di singoli non è mai facile, perché non sei all’interno, non conosci le dinamiche e le problematiche che sono emerse. Vi erano ragazzi che magari non si sono ambientati al meglio, anche perché reduci da esperienze molto diverse. La maglia a Messina pesa e dopo un filone di risultati negativi non è mai facile voltare pagina”.

Né il suo successore GrassadoniaDi Costanzo, nonostante alcuni innegabili progressi, sono riusciti a trovare il bandolo della matassa: “Si è insistito a lungo con un allenatore, poi si è tentata la carta del rinnovamento. La società voleva imprimere una svolta ma non è mai arrivata. Né a gennaio con alcuni innesti né quando si è cambiato allenatore, i risultati dicono che non c’è stato nulla da fare”.

Difficile delineare con certezza il futuro della principale realtà sportiva cittadina, anche in considerazione dei gravosi oneri finanziari relativi al ripescaggio: “Non ho sentito nessuno ed è difficile capire cosa vogliano fare adesso. Si sentono tante ipotesi in giro sull’eventuale ripescaggio anche se ci sono 600.000 € da mettere a fondo perduto e si tratta quindi di un esborso rilevante. È chiaro che se presentano la domanda ci sono grosse possibilità che venga accolta. Dipende tutto dalla società”.

L'ex tecnico Gaetano Catalano
Gaetano Catalano davanti alla panchina

A livello personale Catalano spera di tornare presto in sella dopo un anno sabbatico ma le offerte fin qui non sono mai state adeguate: “L’anno scorso ho avuto diverse chiamate, ma non mi è mai stato sottoposto un programma serio, di prospettiva. Le società in questione non mi avrebbero consentito di lavorare in un certo modo e ho preferito quindi restare fermo. Con il senno di poi posso dire di avere fatto bene”.

Il calcio professionistico e quello dilettantistico d’altronde sono in ginocchio: “Personalmente c’è una grande passione e la voglia di lavorare. Spero di avere presto qualche possibilità, ma il movimento è in grande difficoltà. Non si sono stabilite tante cose neanche a livello federale, con possibili riforme della neonata Lega Pro che potrebbero essere indotte da rinunce e crisi economica. Anche in D c’è tanto da definire ed in più il calcioscommesse alimenta l’incertezza. Al momento è un po’ tutto fermo e si aspetta che qualche nodo possa venire al pettine. Poi all’improvviso si ripartirà e si allestiranno, come tradizione, le squadre in corsa. Speriamo almeno in tornei giocati in modo leale ed in uno sport più pulito”.

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