Chiusa una stagione che tanto ha fatto discutere, la Tiger Brolo è ormai vicina al playout che le svelerà il suo destino. La formazione di Galfano, infatti, giocherà il 24 maggio lo spareggio in casa del Noto per evitare la retrocessione. Tindaro Calabrese, attaccante 30enne, è con i suoi dieci gol uno degli uomini più rappresentativi di questa stagione giallonera e ci parla, in questa intervista, del prossimo appuntamento e di tanto altro.
Tindaro, domenica avrete appuntamento col destino a Palazzolo Acreide. La Tiger avrà 120’ per vincere e non retrocedere. Siete pronti?
Certo, siamo già carichi. Dopo aver disputato a grandi livelli le ultime 4-5 partite, siamo dell’umore giusto per poter giocare questa partita.
Sono molti i fattori che possono più o meno incidere su una partita secca. Quali sono, ad oggi, i vostri punti di forza?
Credo che questo sia il tipo di partita in cui non è possibile fare pronostici. La spunterà, secondo me, chi avrà più voglia di vincere. Non parliamo di una semplice gara di campionato ed il minimo episodio può decidere una stagione intera. Vincerà chi avrà più sangue freddo e dimostrerà di avere più motivazioni.
Aldilà dell’undici titolare, non si può non pensare a tutto ciò che c’è oltre la linea bianca. Mister Galfano conosce Palazzolo ed è uno specialista degli spareggi; di contro, il Noto avrà dalla sua il pubblico amico. Che gara ti aspetti, con annessi vantaggi e svantaggi?
Mi aspetto una partita molto equilibrata. Forse me l’aspetto giocata poco a calcio, perché vista l’importanza della partita verrà fuori tanto agonismo. Quanto alle scelte che farà il mister, penso solo che chi sarà chiamato a scendere in campo darà il massimo. A questo punto della stagione non conta più chi va in campo e per questo sia i titolari, che chi parte dalla panchina, che anche chi sta in tribuna, dovranno dare forza a tutto il gruppo. So che da Brolo la gente partirà in pullman. Questo paese merita la categoria. Io sono qui tre anni ed ho conquistato una coppa con la Tiger neopromossa in eccellenza, il campionato dello scorso anno e tanti successi. Per questo capisco che si possa essere abituati a vincere.
La squadra è stata costruita per meritare una salvezza che non è ancora arrivata. Tenteremo adesso di strapparla ai playout. I brolesi potranno darci un grosso aiuto.
Avete ovviamente incontrato gli avversari in campionato. Speri di ripeterti dopo il gol dell’andata, che vi era valso l’1-0 casalingo. Quali sono secondo te le caratteristiche della compagine netina?
Come hai detto avevamo vinto la gara d’andata, poi avevamo perso al ritorno. Il Noto è una squadra molto difficile da affrontare. Ha giocatori di categoria in tutti i reparti, essendosi rinforzata nel mercato di gennaio dopo un girone d’andata che la vedeva quasi spacciata. Alla fine, per pochissimo, i nostri prossimi avversari non hanno centrato la salvezza diretta. Ma noi non siamo da meno e spero che in una gara che si preannuncia bloccata, qualche episodio possa volgere tutto a nostro favore.
Questo playout arriva dopo una stagione deludente. Avete conquistato solo 33 punti, a fronte di un esiguo bottino di 32 reti, di cui 10 tue. Cosa non è andato?
Onestamente non saprei dirtelo. In preparazione siamo partiti con grande entusiasmo, anche se per molti ragazzi l’impatto con un nuovo campionato è stato difficile. Per affrontare la serie D serve costanza, perché si va a giocare contro squadre che, forti dell’esperienza di giocatori provenienti da altri panorami, sanno punirti al minimo errore. Probabilmente c’è mancata un po’ di tenacia, perché nel girone di andata avevamo chiuso bene a 20 punti. Nel ritorno si poteva fare meglio. Purtroppo siamo arrivati qui, vuol dire che questo abbiamo meritato. Dobbiamo cercare di salvarci a tutti i costi. Potremmo anche appellarci alla sfortuna. Ci mancano diversi punti, perché ad esempio non siamo stati bravi a chiudere presto il risultato. Tiger –Torrecuso è l’emblema della nostra crisi. Avevamo infatti subito il 2-2 al 95’ e, da lì in poi, abbiamo fatto pochissimi punti.
Giungevi a questo campionato, come la Tiger, dall’Eccellenza. Ti chiedo un giudizio sul valore della stagione di Serie D appena conclusa, alla luce anche dei fatti venuti adesso a galla con l’inchiesta “Dirty Soccer”.
Avevo fatto la serie D anni addietro. Quest’anno è stato importante il dominio dell’Akragas, che era decisamente una fuoriserie. Oltre poche squadre ben attrezzate, come l’Agropoli, ho vissuto un campionato equilibrato. Poco è stato il distacco che, spesso all’ultima giornata, ha sancito alcuni verdetti. Poi, quanto all’inchiesta appena resa nota, ritengo che queste cose facciano male al calcio in genere, specie in una categoria dilettantistica dove molti giocano per passione. Spero che si prendano i giusti provvedimenti per il marcio che è arrivato nel nostro campionato.
Concludiamo parlando del vostro futuro, a prescindere dal risultato del 24 maggio. Il DS Antonio Magistro ha già parlato molto riguardo all’incertezza che incombe sulla prossima stagione. Cosa pensi a riguardo?
Mi sono sempre trovato benissimo col direttore. Ho passato con lui tre anni in cui nulla è stato fatto mancare né a me né ai miei compagni. Non so quali problemi ci siano stati nel direttivo, ma spero che si risolvano le cose perché la Tiger merita di mantenere una squadra a questi livelli, visti tutti i sacrifici fatti negli anni.