Il timbro di Re Giorgio. La doppietta di Corona, nel 4-2 alla Salernitana, per il ritorno al successo che mancava da oltre tre mesi. “I tifosi ci hanno chiesto di centrare la salvezza e l’urlo liberatorio della Curva Sud è stato la dimostrazione che ci credono” ha detto il capitano giallorosso nel post-partita. “La mia seconda rete? Mi è arrivata la palla, l’ho stoppata e sono stato fortunato perché ha centrato il palo interno e si è poi insaccata. Era importante vincere per rafforzare la nostra posizione, adesso possiamo contare per i playout su due risultati su tre. Tutti pensano che possiamo decidere quale squadra affrontare, ma non è così scontato. Stiamo bene e lo abbiamo dimostrato nelle ultime partite, dato che già a Benevento meritavamo di vincere. Oggi non abbiamo giocato tutti e novanta minuti perché le motivazioni sono scemate alla distanza. Pestrin? Ho avuto con lui un piccolo diverbio perché il rispetto è fondamentale, ma sono cose che accadono in campo e poi finiscono lì”.
Arrivato a quota 12 in stagione, Corona punta ora ad aumentare il bottino con i gol che possono valere la salvezza. “Farò tredici soltanto se ci salviamo. I miei gol contano poco se non arriverà alla fine la permanenza. Quest’anno abbiamo commesso troppi errori, ma è inutile pensare ai se e ai ma, alla Paganese distante soltanto tre punti, a quello che poteva essere e non è stato. Viviamo esclusivamente il presente: potevamo fare di più, ma adesso abbiamo il tempo per recuperare. Dovremo farlo come sempre tutti assieme, tifoseria, società, giocatori e città. Il futuro? Ferrigno dice che giocherò ancora, ma lui non decide per me! Un mio trasferimento a Salerno? Se ne è parlato spesso in passato, anche quando ero al Mantova in B o a Castellamare di Stabia. Salerno è una piazza calorosa e bella e chiaramente ci avevo pensato. Ma i matrimoni si devono fare in due, a volte in tre, e quindi non è stato possibile”.