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Messina

Il “Celeste” trasformato in un campo in terra battuta. Il sintetico nel futuro?

Il manto erboso del “Giovanni Celeste” è ormai un lontano ricordo, come hanno denunciato i consiglieri del terzo quartiere Santi Interdonato e Mario Barresi. Ed il paradosso è che i tecnici incaricati da Palazzo Zanca, ritenendo troppo onerosa la stesura ex novo di un tappeto in erba naturale, suggeriscono la definitiva riconversione in un campo di terra battuta

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Una delle panchine del glorioso impianto di via Oreto

A sancirlo la relazione tecnica per la quantificazione delle spese di manutenzione elaborata dal Dipartimento Comunale competente, concernente interventi edilizi minimi ed interventi su impianti idrici, di scarico e di illuminazione ed infine di sicurezza funzionale sull’impianto antincendio e sull’area di gioco. Le carte in prima analisi menzionano gli interventi di manutenzione ordinaria necessari per rendere adeguatamente funzionale un terreno di gioco con manto in erba naturale quantificabili in 19.000 € per un arco temporale pari a sei mesi, ovvero il periodo marzo-settembre 2015.

Secondo l’ingegnere Orazio Scandura si tratta tuttavia “di una manutenzione ad oggi irrealizzabile, poiché le condizioni di degrado del manto impongono interventi di natura straordinaria e molto più onerosi e principalmente incompatibili nella tempistica con la stagione agonistica in corso”.

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I tecnici incaricati dal Comune suggeriscono adesso la definitiva riconversione in terra battuta

Sulla base di tale stato di fatto viene prospettata l’unica alternativa che consenta un risparmio di spesa e l’utilizzo del terreno di gioco: l’adozione di interventi tipologicamente assimilabili a quelli per garantire la funzionalità di un campo in terra battuta per un importo di 9.000 €.

Per l’esattezza, al fine di mantenere un livello almeno decoroso si prevede: una preventiva operazione di ricarica del manto di gioco con idoneo materiale inerte di opportuna granulometria (previa rimozione della parte superficiale con l’erpice) e successiva rullatura onde assicurarne il livellamento; un livellamento almeno settimanale con idonea rete trainata da trattore gommato; un apporto settimanale a spolvero di sabbia con successiva rullatura per garantirne il livellamento in occasione di incontri agonistici.

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Il dossier fotografico realizzato da Interdonato e Barresi denuncia anche il degrado delle aree esterne

Nelle carte si legge ancora che “poiché è del tutto ragionevole supporre sia questa seconda impostazione la più gradita alla società utilizzatrice – proprio perché più economica e funzionale alle proprie ragioni gestionali – il risultato finale alla scadenza contrattuale fissata previsto dalla delibera di giunta è la riconversione del terreno di gioco del “Celeste” che da campo in erba naturale diventerà probabilmente in via definitiva un campo in terra battuta”.

“La perdita del manto in erba rappresenta un doloroso elemento di dequalificazione dell’impianto ed è da ascrivere totalmente alla dabbenaggine amministrativa della Giunta Accorinti – rilevano Interdonato e Barresi – della quale hanno potuto facilmente approfittare gli scaltri dirigenti dell’ACR Messina”.

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L’originario manto in erba naturale emerge ormai soltanto in alcuni tratti

I due esponenti del PD chiedono all’Amministrazione di attivare il percorso già indicato dalla Terza Circoscrizione in riferimento allo stadio “Celeste”, con la delibera n. 2 del 12 gennaio 2015, che ha approvato un atto di indirizzo volto a consentire la più ampia fruizione del campo sportivo alle squadre di calcio cittadine impegnate nei campionati minori attraverso il conferimento in gestione dell’impianto con validità pluriennale.

“Il campo in terra battuta consente quella utilizzazione plurima necessaria per soddisfare le esigenze delle tante associazioni sportive dilettantistiche sempre alla ricerca di campi da gioco ed orari per le proprie squadre e per i loro settori giovanili che si sono visti ridurre gli spazi di attività dopo la perdita del campo comunale di Galati. Il conferimento in gestione per un periodo minimo di dieci anni – concludono i consiglieri circoscrizionali – potrà consentire di programmare in un prossimo futuro la riconversione del terreno da gioco con l’apposizione di un manto in sintetico, così come avvenuto in numerosi impianti comunali della nostra provincia (Brolo, Piraino, Rocca di Caprileone, Taormina…). Appare, dunque, questo il momento opportuno per dare una svolta significativa alla politica di gestione dell’impianto per la stagione sportiva 2015-2016”.

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