Per il Martina la salvezza è praticamente in cassaforte, in virtù dei 36 punti e della gara da recuperare con la Casertana. Punto d’oro al debutto per il neo tecnico biancazzurro Eduardo Imbimbo che però frena gli entusiasmi: “Non penso proprio che siamo già salvi, occorre arrivare a quota 40 altrimenti non è fatta. La gara di Messina era una tappa fondamentale, ma avendo visto anche i risultati di ieri la salvezza è ancora da raggiungere. La squadra ha svolto un ottimo lavoro, grazie a quanto aveva fatto in precedenza con Ciullo. Ha grosse qualità se prima di oggi aveva conquistato 35 punti. Da quando sono arrivato abbiamo avuto la possibilità di lavorare insieme solo due giorni, il minimo indispensabile per preparare il match e puntare a strappare punti importanti. Più che pensare alla palla gol nel finale di Arcidiacono mi piace sottolineare l’atteggiamento del secondo tempo, quando abbiamo alzato il baricentro, denotando una certa personalità nel palleggio ed abbiamo guadagnato metri ad una squadra come il Messina che aveva fatto meglio di noi nel primo tempo. Bucolo ? E’ un professionista, gioca con grande abnegazione sia nel ruolo di playmaker che da interno”.
Il vice-capitano Matteo Patti si è invece presentato in sala stampa per trasferire il pensiero della squadra, dopo una settimana decisamente tribolata per il cambio di panchina. “Ho chiesto io di parlare, perché voglio ringraziare il mister Ciullo, una persona importante che ha fatto tanti sacrifici, senza nulla togliere al mister che è arrivato. Ringrazio anche Jerry Palomba che ha costruito la squadra. Ne sono state dette tante, ma se oggi siamo ad un passo dalla salvezza i meriti sono quasi tutti loro, insieme ad Alessandro Cicchetti. La partita ? Quando ci sono occasioni fallite da una parte e dall’altra il risultato è giusto. Va ovviamente meglio a noi questo pari. A questo punto del torneo non si possono vedere gare molto belle, anche perché loro avevano bisogno di fare risultato. Il cammino del Messina è stato difficile, avendo una maglia che pesa più della nostra”.
