Con il trionfo di Nairo Quintana si è conclusa la cinquantesima edizione della Tirreno Adriatico. Il colombiano ha messo in cassaforte il successo finale, grazie all’impresa della quinta tappa, quella con arrivo in cima al Terminillo. Il vincitore del 2014 è promosso a pieno voti, lo stesso non si può dire per Vincenzo Nibali: il ciclista messinese è apparso in evidente affanno ogni qualvolta la strada si impennava. L’obiettivo dello Squalo dello Stretto è quello di bissare il successo ottenuto lo scorso anno al Tour de France: naturale dunque che non fosse al massimo della forma in questo particolare periodo della stagione. Ma una riflessione si rende doverosa: anche Quintana – così come Nibali – ha come principale obiettivo stagionale la Grand Boucle, eppure le prestazioni dei due sono apparse essere su pianeti opposti. Pimpante e incisivo il colombiano, appesantito e poco reattivo Nibali.
Con la vittoria al Tour de France dello scorso anno, Nibali ha meritato la fiducia dei suoi tifosi. In anni precedenti, quando salì sul gradino più alto del podio alla Vuelta Espana (2010) e del Giro d’Italia (2013) il fuoriclasse messinese ha sempre onorato qualsiasi corsa a cui avesse preso parte. Si schierava al via sempre con la determinazione di essere protagonista e col pensiero fisso di dare spettacolo. A questo “nuovo” Nibali francamente non eravamo abituati. L’era Armstrong – quella in cui si puntava ad un unico obiettivo – è finita da un pezzo: gli sportivi vogliono vedere il proprio beniamino lottare in ogni gara, su tutti i traguardi.
L’anonima partecipazione alle prime gare di inizio stagione certo inciderà positivamente sullo stato mentale dello stesso Nibali: uno che ha sempre avuto una visione globale del ciclismo. “Nel ciclismo moderno si può raggiungere un unico picco di forma”, sono queste le parole sentite e risentite da tanti preparatori atletici. E sarà vero! Nibali, come auspichiamo, al suo grande obiettivo arriverà al massimo delle proprie possibilità fisiche e come lo scorso anno renderà orgogliosi i tifosi italiani che in Francia seguiranno le sue gesta. Lo ameremo e ci entusiasmeremo così come abbiamo fatto lo scorso anno. Ma tranne qualche eccezionale colpo di fulmine, tutti gli amori nascono da un periodo di corteggiamento: Nibali ricominci a corteggiare i tifosi e li renda fieri di quella maglia tricolore.