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Grassadonia: “È un momento no, ma ci metto la faccia e non improvviso”

Il tecnico del Messina Gianluca Grassadonia interrompe il lungo silenzio e risponde con decisione alle critiche sul suo operato. Se si escludono le interviste post-partita, l’allenatore salernitano aveva incontrato la stampa messinese soltanto prima del match con il Barletta, giocatosi nel turno inaugurale del girone di ritorno. Da qui lo stravolgimento del consueto programma infrasettimanale ed un faccia a faccia al “Celeste” con i giornalisti, a 48 ore dal ko con il Lecce: “Ho voluto questa conferenza perché altrimenti passo per uno che non parla. Mi piace mettere la faccia quando le cose vanno male. Tutti compartecipano agli errori così come ai successi, dalla società fino ai calciatori ed allo staff. Veniamo da un periodo negativo sul fronte dei risultati. Ne scaturisce una classifica difficile, ma abbiamo la voglia e l’ambizione di venirne fuori. Siamo convinti di farcela e di centrare l’obiettivo salvezza, che per il nostro patron Lo Monaco rappresenterebbe il terzo campionato vinto consecutivamente”.

Un deluso Grassadonia (foto Furrer)
Un deluso Grassadonia (foto Furrer)

Grassadonia non ha gradito le polemiche legate al ritorno al 3-5-2, proposto a Caserta: “Troppe chiacchiere destabilizzano l’ambiente, invece dobbiamo ricompattarci. Una grande tifoseria ci è sempre vicina in casa e fuori. Speriamo in qualche presenza in più per mettere maggiore pressione sugli avversari. Anche la stampa deve remare nella nostra direzione, evitando polemiche inutili. Le critiche successive al match del “Pinto” mi scivolano addosso. Non mi esalto nei momenti felici, non mi abbatto in quelli no”.

La rinuncia momentanea al 4-3-3 era stata testata a lungo in settimana: “Tengo ad evidenziare con presunzione che l’impegno in allenamento è massimo e non c’è niente di improvvisato: mettiamo in campo applicazione e concentrazione. Alle spalle c’è un lavoro metodico, quasi paranoico, per l’attenzione con cui lo facciamo. Errori individuali e disattenzioni, seppur gravissimi, ci possono stare e giustificano la nostra classifica. Ma d’altronde questa è un’annata difficile e molto particolare, in cui è successo di tutto. Basti pensare alla partita con la Lupa Roma, che ha pareggiato al 95′ con il portiere, a quanto avvenuto a Martina, dove l’arbitro ha fatto ripetere il rigore che Iuliano aveva parato, ed a Salerno, dove il gol di Corona, apparso regolare, non è stato convalidato”.

Alessandro Berardi, debutterà domenica
Alessandro Berardi, debutterà domenica

Il tecnico ha avuto modo di stilare finalmente un suo personale bilancio del mercato invernale: “I nuovi acquisti si sono calati bene nella parte. Nigro e Pepe si sono finalmente lasciati alle spalle gli infortuni, peraltro lunghi. Enrico ha fatto una cavolata con la Paganese e ha scontato due giornate di squalifica. Resta out soltanto Benvenga. A gennaio ci siamo compattati molto. Sono andati via elementi che non si erano integrati o chi non aveva giocato affatto. Adesso abbiamo maggiore qualità”.

L’ex allenatore di Salernitana e Casertana ha anche chiarito che dalla proprietà è arrivata un’apertura sul fronte dell’età media: “Ho parlato con Lo Monaco e mi ha concesso la possibilità di sforare la soglia dei 25 anni (a Lecce per la prima volta il Messina ha toccato quota 26, ndc). Adesso possiamo variare con maggiore tranquillità. Domenica giocherà Berardi al posto di Iuliano squalificato e quindi questo aspetto mi preoccupa di meno. Al momento il gruppo resta questo, ma se tra gli svincolati si presenterà l’occasione giusta sono certo che la società non si tirerà indietro”.

Lo Monaco sugli spalti del San Filippo
Lo Monaco sugli spalti del San Filippo

Chiarita anche la questione legata all’affidamento della fascia a Bortoli: “Lo rifarei tranquillamente. Se Corona non è della partita, così come il suo vice, Bucolo, che è stato ceduto, mi sembra giusto responsabilizzare un ragazzo e dargli fiducia. La prossima volta potrebbe toccare a Silvestri, Bonanno o Ciciretti. Non a caso a Salerno in Coppa toccò a De Bode”.

Grassadonia ha commentato anche l’ultima prova di alcuni singoli: “Amato ha le caratteristiche per agire sia da esterno d’attacco che da interno di centrocampo ed a Lecce mi è piaciuto in fase di non possesso palla, perché poi quando la acquista ti dà qualità nell’ultimo passaggio. Purtroppo è dovuto uscire per infortunio. Rullo è stato condizionato dall’ammonizione, ma noi scalavamo in ritardo e non lo aiutavamo con Embalo, che è devastante nell’uno contro uno se gli lasci spazio”.

Iuliano in uscita bassa a Lecce
Iuliano in uscita bassa a Lecce

Il match con la Juve Stabia, a secco di vittorie esterne da tre mesi, può rappresentare la svolta della stagione: “Nelle ultime quattro uscite soltanto a Matera abbiamo sbagliato approccio. Dobbiamo sapere soffrire e raccogliere punti, perché le partite diminuiscono. Dobbiamo tenerli lontano dall’area di rigore e ripetere l’ultima prestazione, in cui abbiamo ritrovato compattezza e reagito subito dopo lo 0-1. De Paula avrebbe anche potuto firmare il pari in extremis”.

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