A Lecce è stata una notte amara. A frenare il Messina i soliti errori, pagati ancora una volta a caro prezzo. Prima il rigore determinato dall’intervento in area dall’ex Rullo su Moscardelli, penalty apparso comunque fin troppo generoso con l’attaccante salentino che sembrava già in caduta prima del contatto, poi la clamorosa disattenzione di Stefani che ha involontariamente fornito l’assist a Salvi per il gol del 2-1 risultato decisivo. Il Messina, che era riuscito a pareggiare i conti grazie al primo centro stagionale dell’austriaco Spiridonovic, può rammaricarsi per quanto lasciato per strada, anche alla luce di una prestazione nel complesso migliore rispetto a quella fornita a Caserta.
L’aver sforato l’età media (nell’undici di partenza Iuliano, Stefani, Rullo, Mancini e Corona) evidentemente con il consenso della società, il ritorno al 4-3-3 ed un atteggiamento più propositivo, con De Paula a sfiorare il pari nei minuti conclusivi, non sono però bastati a strappare un risultato positivo contro la squadra di Bollini che ha invece colto il suo terzo successo in altrettante gare sotto la nuova gestione tecnica. L’acuto in trasferta continua così a mancare dal derby d’andata al “Granillo”. Tornati a mani vuote dal “Via del Mare”, in una situazione di classifica che si fa sempre più delicata (Messina quint’ultimo insieme al Melfi a quota 25, ma la graduatoria potrebbe essere presto sconvolta dalle prossime penalizzazioni dopo i deferimenti di Barletta e Savoia), a Corona e compagni toccherà affrontare domenica al “San Filippo” l’altra terza, quella Juve Stabia che proprio grazie alle reti di Re Giorgio festeggiò nel 2011 una storica promozione in B. Le “vespe”, reduci dalla vittoria sulla Paganese, si sono però staccate dalle battistrada Benevento e Salernitana anche a causa del balbettante rendimento in trasferta, dove non vincono da tre mesi. Altro impegno che resta sulla carta proibitivo. Non riuscire a superare l’ostacolo rappresentato dalla compagine guidata da Pancaro complicherebbe notevolmente i piani di salvezza diretta del Messina (a seguire l’8 marzo la gara di Lamezia), anche in considerazione del doppio appuntamento interno del Melfi, contro Aversa Normanna e Paganese.
Mercoledì doppia sessione di allenamento per il gruppo di Grassadonia che domenica siederà nuovamente in panchina dopo aver osservato i suoi dalla tribuna a Lecce, lasciando il compito al vice Criscuolo. Bonanno ha ripreso a lavorare con i compagni, mentre Benvenga e Marin proseguono la fisioterapia. Scontate le rispettive squalifiche tornano inoltre a disposizione in vista della Juve Stabia sia Pepe che Izzillo. Salterà però la sfida con i campani il portiere Iuliano, incappato lunedì nella quarta ammonizione del torneo. Tra i pali, per la prima volta dall’approdo in riva allo Stretto, spazio ad Alessandro Berardi, ingaggiato dal Grosseto nel mercato invernale per rimpiazzare Lagomarsini. Con Altobello e Rullo la lista dei diffidati, che comprendeva già Stefani, Silvestri, Ciciretti, Nigro, Corona e Orlando, si è ulteriormente allungata. Un problema in più per il Messina che dopo aver collezionato appena un punto in quattro giornate è assolutamente chiamato a reagire per scacciare l’incubo playout.