Ad analizzare in sala stampa la sconfitta del Messina è stato il centrale difensivo Mirko Stefani, tornato titolare dopo un turno di riposo con la Paganese, imposto dalle scelte tecniche dettate dai regolamenti: “Sapevamo di incontrare una squadra forte e dovevamo essere umili. La loro classifica parla chiaro: hanno tanta qualità e giocatori offensivi di spessore. Gli episodi chiave sono stati l’espulsione di Izzillo e soprattutto la bella rete di Mancino, che ha spezzato gli equilibri. Ci siamo ritrovati in dieci e non era facile riprenderli e raddrizzarla. Fino a cinque minuti dalla fine abbiamo retto, poi ci siamo dovuti sbilanciare e loro ci hanno puntualmente castigato”.
Al microfono di Raffaele Veccia l’ex calciatore dell’Arezzo ha analizzato l’andamento della sfida del “Pinto”: “Avevamo preparato la partita per difenderci bene e cercare di ripartire in modo incisivo. Eravamo convinti di fargli male su qualche ripartenza ma non ci siamo riusciti fino in fondo e quando non impegni la difesa avversaria non riesci neppure a difenderti ad oltranza. Nel primo tempo abbiamo creato poco, peccando anche di concretezza. Nella ripresa invece abbiamo dovuto per forza di cose osare un po’ di più ed è andata decisamente meglio, con le due punte che hanno fatto bene. Inevitabilmente ci esponevamo a dei rischi e credo che almeno usciamo dal campo dopo avere provato a recuperare”.
Ha sorpreso la rinuncia al 4-3-3 ed il ritorno al passato anche se Stefani ricorda che le alchimie tattiche spesso sono dettate dal fatto che bisogna rientrare sotto il limite dei 25 anni. Con la riproposizione del 20enne Bortoli in luogo del 24enne Damonte il Messina si è attestato giusto sotto il limite, a quota 24,9: “Il 3-5-2 non era una novità per noi, perché già lo utilizzavamo ad inizio anno. Il mister purtroppo deve fare le sue scelte, rivolgendo sempre un occhio alla carta d’identità ed all’età media. A turno qualcuno dei più “vecchi” deve stare sempre fuori. Corona magari avrebbe creato qualche grattacapo maggiore alla Casertana, ma Ciciretti e De Paula hanno comunque fatto bene. E Giorgio ed Orlando alla fine avevano benzina in corpo e ci hanno dato qualcosa in più”.
Il centrale originario di Savona ha poi difeso senza mezzi termini il tecnico Gianluca Grassadonia, di fronte alle critiche dei cronisti: “Ovviamente il rammarico è doppio dopo una partita così perché purtroppo contano i punti e non ne abbiamo raccolti dopo avere sofferto. Ritengo che ci voglia però anche equilibrio: ci sono annate in cui va tutto bene, mentre adesso dobbiamo soltanto stringerci, fare gruppo e cercare di uscirne assieme. Sono convinto che alla fine i giocatori possono fare la differenza e che le responsabilità dell’allenatore siano sempre relative”.