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Ricciardo: “Sto bene, ma che botta. Un giorno vorrei indossare la maglia del Messina”

E’ stata l’immagine più forte del week-end di Lega Pro. Minuto 51 di Cosenza-Casertana: Cissè stacca di testa a centro area, ma si scontra con il compagno di reparto Ricciardo. La sfera finisce in rete per il 2-2 dei “falchetti” ed il guineano si ritrova ad esultare praticamente da solo. Tutti sono infatti impegnati a soccorrere l’attaccante messinese, finito a terra. Scena che fa temere il peggio. Condotto all’Ospedale di Cosenza viene sottoposto a tutti i controlli di rito. Alla fine tanta paura, ma fortunatamente nessuna conseguenza. “Sto bene, ma è stato un brutto momento. Sabato ho passato la notte in ospedale e mi hanno dimesso la mattina seguente, dopo che la Tac aveva dato per due volte esito negativo. Ricordo le fasi della partita fino alla botta, poi ho il vuoto totale e mi sono ritrovato in ospedale senza sapere come ci fossi finito. Ho rivisto le immagini in tv: il gol era mio, Cissè ha colpito più la mia testa che il pallone…” racconta Giovanni Ricciardo, dopo aver tirato un grosso sospiro di sollievo. Trascorsi due giorni di riposo a Messina si è subito aggregato ai compagni per preparare la sfida casalinga con i giallorossi.

Ricciardo esce dal campo dolorante
Ricciardo esce dal campo dolorante (foto Fc Casertana)

Un incidente verificatosi proprio nel momento in cui l’ex del Milazzo si era finalmente guadagnato una maglia da titolare. “Stavo facendo abbastanza bene. Nel turno precedente avevamo vinto per 1-0 con la Paganese ed il mister ha deciso di giocare a Cosenza con due punte, confermandomi nell’undici di partenza. Sono comunque a disposizione del tecnico che sceglie di volta in volta chi schierare. Rispetto alla gestione Gregucci con Campilongo vengo impiegato di più e posso dimostrare il mio valore. Ogni allenatore ha il suo metodo ed è cambiato il nostro modo di scendere in campo. Gregucci non aveva fatto male, ma Campilongo ci ha trasmesso grande fiducia, abbiamo i giusti equilibri e sappiamo di potercela giocare su ogni campo”.

La Casertana esce dal campo dopo l'1-5 (foto Paolo Furrer)
La Casertana esce dal campo dopo l’1-5 (foto Paolo Furrer)

Casertana quarta, appaiata al Lecce. Per la zona playoff, alle spalle delle dominatrici Benevento e Salernitana, è davvero bagarre. “Si lotterà, a mio avviso, sino alla conclusione del torneo. Dal terzo posto, occupato dalla Juve Stabia, fino al Catanzaro, vi sono diverse squadre racchiuse in pochi punti. Chi avrà maggiore continuità e commetterà meno errori centrerà l’obiettivo”.

Un girone fa tutto facile per la Casertana al “San Filippo”. Cinque reti in un tempo e Messina letteralmente annichilito. Cinque mesi dopo Ricciardo si aspetta un match pieno di insidie. “Quella dell’andata è stata una gara un po’ particolare. A noi riuscì tutto alla perfezione, mentre il Messina viveva una fase delicata, soprattutto a livello mentale. Giornate come quella nel corso di un campionato possono capitare. Sono certo, invece, che domenica troveremo una squadra agguerrita, a caccia di punti per uscire dalla zona calda. I giallorossi praticano un buon calcio e non meritano la posizione di classifica attuale. Abbiamo dunque grande rispetto per il Messina e in più, senza nulla togliere agli altri, c’è Corona. I numeri parlano per lui, alla sua età riesce sempre a fare gol. E’ davvero unico nel calcio di oggi”.

L'attaccante nel match del
L’attaccante nel match del “San Filippo” con il Melfi della stagione 2013-14

Originario di Ficarra, l’attaccante rossoblù si appresta nuovamente ad incrociare da avversario la squadra della sua città. Nella scorsa stagione, tra le file del Melfi, giocò un brutto scherzo ai giallorossi, andando a segno nel 2-2 del “San Filippo”. “Affrontare il Messina è sempre una grossa emozione. Purtroppo non ci siamo mai legati e per questo un giorno mi piacerebbe coronare il sogno di indossare quella maglia. A Ficarra, nel mio paese, hanno sempre seguito in maniera appassionata le gesta del Messina, soprattutto quando compì la scalata verso la Serie A, ma quando ci gioco contro il loro cuore è diviso in due. Oggi sono della Casertana e la gara di domenica per noi è troppo importante. Non possiamo perdere il treno playoff”.

Il pilota di Formula 1, Daniel Ricciardo
Il pilota di Formula 1, Daniel Ricciardo

La punta classe 1986 racconta, infine, della curiosa parentela con il pilota della Red Bull, Daniel Ricciardo (il padre Joe è originario proprio di Ficarra, mentre la madre Grace è calabrese). “Siamo dei cugini alla lontana. A Ficarra lui ci ha vissuto da piccolo, perché sin da giovane è emigrato in Australia. Personalmente tifo sempre per la Ferrari, ma ovviamente mi fa piacere vederlo imporsi a questi livelli e sono felice dei risultati che sta raggiungendo. Anzi, seguo maggiormente la Formula 1 da quando è salito alla ribalta”.

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