Nella prima parte di stagione appena due presenze all’attivo, tra campionato e Coppa. Erminio Rullo, tra i volti nuovi del mercato invernale condotto dal ds Pagni, ha sposato la causa del Messina per rilanciarsi e mettersi alle spalle il periodo duro. “Sono stati quattro mesi difficili, in quanto ho giocato davvero poco. A Lecce ho la mia famiglia ed inizialmente non ero troppo convinto di lasciarla, ma la voglia di rivalsa era tanta. Sono venuto a Messina anche perché conosco l’ambiente. E’ una piazza molto calda, si vive di calcio e si gioca in uno stadio importante. E’ proprio quello che cercavo” ha detto l’esterno nativo di Casoria nel corso della conferenza stampa di presentazione.
Quasi inspiegabile che un elemento della sua esperienza sia stato utilizzato col contagocce, nonostante i problemi di un Lecce staccatissimo dalle battistrada Benevento e Salernitana. Il diretto interessato prova a fare chiarezza: “Il Lecce avrebbe una squadra da playoff per la Serie B, almeno sulla carta. In terza serie, però, i nomi ed i trascorsi non contano, ma servono più la grinta e la voglia di emergere. Nelle ultime due stagioni abbiamo perso altrettante finali ed in questa i risultati non stavano arrivando. Io volevo cambiare aria, non trovando spazio. Ho sempre dato il massimo, ma l’allenatore fa le sue scelte in base a quanto vede in allenamento e vanno rispettate. Il mio futuro? Se dovessi far bene a Messina e dovessimo salvarci c’è la possibilità di un rinnovo anche per la prossima stagione”.
Tra le file del Lecce era uno dei perni della squadra di Zeman che stupì tutti per il gioco espresso in A nel 2004-05. L’1-4 ai danni del Messina al San Filippo una delle perle di quel campionato. Gara che Rullo rammenta ancora oggi per l’infortunio occorso a Giampà, andato a sbattere contro i cartelloni pubblicitari. “Si fece male sotto i miei occhi, dopo il contrasto. Quella partita fu bella per noi dal punto di vista del risultato, ma la ricordo soprattutto per il terribile infortunio di Mimmo. Bjelanovic (autore di una doppietta in quel match, ndr)? Un bravissimo ragazzo, l’ho salutato prima della gara d’andata. Dispiace sia andato via”.
Il 3-1 in rimonta rifilato dai peloritani ad ottobre alla formazione allora allenata da Lerda rappresenta una delle sfide choc giocate dai salentini, spesso inciampati in delle gare che sembravano già vinte. “Il Messina era impaurito, veniva da alcune sconfitte di fila e noi facemmo gol subito. Alla lunga sono però stati bravi a crederci e a vincere mostrando il carattere. Grassadonia? L’ho conosciuto in questi giorni, è un allenatore che lavora tanto sul campo ed è attento ai minimi dettagli”.
A Messina l’esterno sinistro spera di tornare “Rullo Carlos”, soprannome attribuitogli ai tempi delle giovanili del Lecce, quando vinse due scudetti “Primavera” con i salentini, sommandone un altro con l’Inter. “A Lecce ho trascorso 15 anni, per questo mi considero metà leccese e metà napoletano. Con il gol non ho un buon rapporto, avendone segnato soltanto uno, in A (nel 2004 contro il Livorno, ndr). Il mio ruolo preferito? Mi trovo a mio agio da laterale sinistro nella difesa a quattro, mentre nel 3-5-2, utilizzato da Reja ai tempi di Napoli, feci molta fatica. Nel corso della mia carriera ho comunque giocato anche da mezzala a Modena”.