Il suo nome, accostato ripetutamente al Messina, ha scatenato le fantasie dei sostenitori giallorossi, già galvanizzati dal rotondo successo nel derby con la Reggina, il secondo in pochi mesi. Il 32enne centrocampista esterno Roberto Ramirez Merino, peruviano di Chiclayo, resta infatti un obiettivo del direttore sportivo Danilo Pagni, che ha definito la trattativa in corso “difficile ma non impossibile”.
Ed ai nostri microfoni è il fratello Hector, che ha ereditato la procura da Josè Alberti, che lo portò in Italia, e da Mauro Corrente, a confermare i contatti con il club peloritano: “Ci siamo sentiti con i dirigenti del Messina nei giorni scorsi. Al momento per la verità non ci sono molti margini di manovra perché Roberto ancora una volta è tentato da un’avventura all’estero, come già accaduto più volte nel recente passato. La porta non è chiusa comunque, anche perché nel calcio non si può mai dire mai”.
A fare pregustare una possibile fumata bianca è il grande rapporto tra Merino e Grassadonia. L’estroso centrocampista esterno legò tantissimo con l’allora tecnico della Salernitana, prodigo di consigli quando il calciatore sudamericano si esercitava nel calciare le punizioni al termine delle sedute di allenamento. Hector conferma: “Abbiamo un bellissimo rapporto con Gianluca. Un mister bravissimo, anche per come lavora. Roberto apprezza moltissimo le sue strategie e metodologie di allenamento. Io poi vivo a Salerno e anche questo ha agevolato i nostri rapporti”.
Il fantasista vanta una sconfinata militanza in giro per il mondo ed è tentato da una nuova esperienza europea: “Abbiamo una possibilità concreta nella serie A greca e quindi Roberto dovrebbe accasarsi fuori, sfruttando il suo passaporto spagnolo. Sinceramente è un periodo difficile in Italia e per questo spesso abbiamo preferito l’estero, dove peraltro ha sempre militato a livello di massima serie. Soltanto per Nocerina e Salernitana scese in B (51 apparizioni con 10 reti tra i cadetti, 25 invece i gettoni in Prima Divisione, con altri tre gol tra granata e rossoneri, ndc). Per il resto si è trovato bene in Grecia, Svizzera, Spagna e Colombia: sono state esperienze fruttuose anche a livello economico. Il Kuwait? Quello non l’ho menzionato perché è stata un’avventura brevissima, durata una decina di giorni, subito dopo la delicata separazione dalla Salernitana, con cui era ancora sotto contratto”.
I tifosi campani lo soprannominarono “Mago Merino”, anche se per la sua grande tecnica Roberto è conosciuto addirittura come il “Maradona delle Ande”. Soltanto nelle prossime ore capiremo se Pagni riuscirà a completare una “mission impossible” ed a trasformare Merino nel “Pibe dello Stretto”…
Un video che testimonia l’estro di Roberto Merino, anche fuori dal campo…