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Pagni: “Sul mercato tenendo d’occhio bilancio ed età media. I giovani una miniera”

Non ha deluso le enormi attese la presentazione del nuovo direttore sportivo del Messina Danilo Pagni, che ha evidenziato il suo legame di lunga data con la famiglia Lo Monaco: “Sono estremamente contento di essere qui. A Vittoria il direttore mi girò giocatori che erano ambiti all’epoca, come Quintoni e Montalto, poi mi capitò di incrociare i giallorossi a Castrovillari, nella partita in cui segnò Manitta. Ed anche quando ero a Gallipoli e Taranto sognavo la possibilità di sbarcare qui. Quando Lotito pensò a me per Salerno prima di contattarmi chiamò Lo Monaco per un parere. Per lui quindi sono stato sempre a disposizione. Anche la mia famiglia e mio padre Dante sono molto legati a lui. La sua presenza qui è stato il fattore decisivo, insieme all’importanza della piazza. Mio padre diede una mano al presidente Russello a Gela ed all’epoca non poté accettare un’offerta del Messina”.
Pagni al fianco di Lo Monaco
Pagni al fianco di Lo Monaco

Inevitabile un riferimento al prossimo mercato: “Non abbiamo ancora parlato di strategie, ci confronteremo nelle prossime ore per pianificare il da farsi. Ho iniziato dalla Prima Categoria e dopo tanta gavetta ed alcune esperienze importanti sono contento di affiancare una proprietà esperta. La classifica non va sottovalutata. Avrò modo di conoscere il mister ed individuare con lui le priorità sulle quali intervenire e la tempistica d’intervento, se ad inizio gennaio o sfruttando piuttosto gli ultimi giorni della finestra”. Pagni ha avuto già modo di conoscere la squadra che eredita da Ferrigno: L’ho vista una volta dal vivo a Cosenza ed in varie occasioni su Sportube. Corona era con me a Taranto e l’ho preso con il contributo economico del Mantova. Stefani l’ho avuto con me ad Arezzo. Il mercato comunque non è la panacea di tutti i mali, è il rimedio ma non la cura. Questa rosa non è di prima fascia, ma può dare di più con una maggiore positività globale. A gennaio prenderemo il meglio del consentito, tenendo d’occhio il bilancio ed il parametro dell’età media. Immaginiamo pochi innesti, mirati e fortunati. Ci saranno anche delle uscite, è inevitabile. Smentisco però l’interesse per Ginestra e Mounard, che pure sono grandi amici. A Salerno li affiancano già al Messina ma non rientrano nei nostri parametri”.

E curiosamente il calendario presenta proprio domenica la sfida dell’“Arechi”: “Se vinci a Salerno ed inanelli un filotto magari Benvenga sarà più incisivo sulla fascia e Silvestri ancora più efficace nelle chiusure. Se invece non fai risultato per tante settimane inevitabilmente ne può risentire anche il rendimento dei singoli. Fare nomi di potenziali acquisti alla vigilia della gara con la capolista non ha senso, non voglio destabilizzare la squadra, anche perché la Salernitana ha preso un cazzotto a Barletta e noi non andremo certo lì a passeggiare, come sostiene la stampa campana”.
Il nuovo ds Danilo Pagni
Il nuovo ds giallorosso
La priorità sarà il reperimento di giovani di assoluta prospettiva, anche perché Pagni ne ha già lanciati tanti: “Un nome su tutti: con il settore giovanile del Chievo abbiamo avuto la fortuna di pescare Maxi Moralez. Fabio Caserta l’ho portato da Locri all’Igea Virtus, si è consacrato e poi è esploso definitivamente proprio con Lo Monaco. Io amo lavorare con gli under ed oggi la proprietà punta ad intervenire sul mercato, senza modificare gli equilibri legati all’età media. Oggi anche in Primavera ed in D hanno i procuratori, per cui è tutto più complicato ma stimolante”.
Il 39enne dirigente originario di Castrovillari ha ripercorso anche il suo curriculum: “Sono contento della mia carriera, delle mie vittorie a Salerno, dove abbiamo conquistato anche lo Scudetto Dilettanti. Ad Arezzo venni assunto come direttore generale. Vincemmo a Taranto davanti a 12.000 spettatori ed arrivammo secondi, ponendo le basi per il ripescaggio, che poi si è concretizzato. Fabiano, Padulano e Brumat, i nostri under, ora si stanno confermando a grandi livelli. Ma poi qualcosa si è rotto ed oggi ci sono gli avvocati di mezzo”. Una battuta, infine, anche sul possibile futuro del suo predecessore Ferrigno: “Il presidente del Pisa Battini mi ha chiamato più volte e gli ho confermato che Fabrizio ha grandi qualità, quindi a mio avviso sta facendo la scelta giusta”.

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