Per Franco Lerda non è stato il ritorno in panchina che si augurava. Dopo aver scontato il lungo stop, relativo ai fatti della finale playoff con il Frosinone, il tecnico del Lecce ha visto i suoi crollare nella ripresa nonostante l’iniziale vantaggio firmato da Moscardelli. L’assurda espulsione di Lopez è ovviamente il primo episodio da analizzare. “A mio parere l’arbitro ha un po’ esagerato. Nella circostanza il mio giocatore ha di certo sbagliato, ma il cartellino rosso è stato un provvedimento affrettato. Sapevamo che il Messina stava vivendo un momento delicato, soprattutto dal punto di vista mentale. Per questo non dovevamo assolutamente cadere in provocazione”.
L’allenatore dei salentini, praticamente, non si dà pace: “Avevo visionato le gare giocate dal Messina contro il Matera e la Casertana. Due risultati un pò bugiardi. I campani avevano realizzato cinque gol, capitalizzando al massimo tutte le occasioni e segnando anche grazie ad un vero e proprio cross. Oggi dovevamo essere più cinici, occorreva fare almeno un altro gol nel primo tempo, chiudendo il discorso. Ci eravamo detti che andando in vantaggio avremmo potuto dare una mazzata al Messina. Invece ci abbiamo messo del nostro, rimanendo in 10 e subendo subito l’1-1 nella ripresa. Mi serviva un difensore di ruolo, per questo ho inserito Carini al posto di Lepore, per coprire su Corona, in quanto potevamo avere delle difficoltà sulle palle alte. Abbiamo fatto tutti noi, rianimando una squadra a pezzi. Bisognava andare al riposo sullo 0-2 o 0-3″.
Sul Messina e circa la sua esperienza nel lontano 1987-88, quando militava da attaccante nella squadra allenata da Scoglio, aggiunge: “Il Messina me lo aspettavo così. Ha dato tutto, sebbene non fosse molto ordinato in campo. Dei tempi trascorsi in riva allo Stretto conservo sempre un ottimo ricordo, nonostante siano ormai passati molti anni”.