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Scoppiettante 2-2 tra Messina e Lupa Roma. Primo punto firmato Corona-Nigro

Il pre-partita. Due novità nell’undici titolare del Messina rispetto a Barletta: il tecnico Gianluca Grassadonia lancia infatti tra i titolari il venezuelano Paez, subentrato soltanto nel finale in Puglia, ed il rientrante Enrico Pepe, preferito all’infortunato Altobello, che si accomoda addirittura in tribuna. Indisponibile anche lo squalificato Orlando, esclusi dai diciotto anche Hoxhaj, Sciotto, Migliore, Stampa e gli altri neo-acquisti Marin e Bortoli.

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Lo “scatto” del sindaco Renato Accorinti, che prima del calcio d’inizio ha raggiunto nella Tribuna opposta il patron Lo Monaco (foto Paolo Furrer)

Peloritani in campo con l’ormai tradizionale 3-5-2. Porte riaperte ai 1.538 abbonati, dopo il vertice mattutino in Prefettura tra il sindaco Accorinti e Stefano Trotta, che ha concesso una deroga al provvedimento della Commissione di Vigilanza, che fino a ieri era sembrato inappellabile. La società si è attivata per consentire la consegna delle tessere stagionali ai tifosi subito prima dell’accesso all’impianto.

Movimentato anche il pre-partita degli ospiti: l’aereo partito da Fiumicino ha accumulato quattro ore di ritardo, con i conseguenti disagi per la formazione allenata dall’ex Cucciari (clicca qui per rileggere l’intervista al tecnico romano).

Ovazione per il sindaco Renato Accorinti, che ha fatto il suo ingresso in campo subito prima del calcio d’inizio. Per il primo cittadino scatto invidiabile per raggiungere Lo Monaco in tribuna, stretta di mano e pacca sulle spalle con il patron. Poi subito prima del via dialogo con Grassadonia e scambio di saluti con ogni singolo componente della panchina.

La formazione titolare del Messina schierata di fronte alla Curva Sud in cui si sono accomodati soltanto gli abbonati (foto Paolo Furrer)
La formazione titolare del Messina schierata di fronte alla Curva Sud in cui si sono accomodati soltanto gli abbonati (foto Paolo Furrer)

La cronaca. Messina subito determinato in avvio, conquistato un corner dopo appena 35″. Al 3’ termina invece alta sulla traversa la botta ravvicinata di Paez. Lupa Roma in evidente difficoltà. Al 5’ i padroni di casa sono già in vantaggio: imperioso lo stacco di testa di Nigro sugli sviluppi del calcio d’angolo battuto da Vincenzo Pepe, nell’occasione eccessivo lo spazio concesso dalla retroguardia capitolina. Al 10’ il primo provvedimento disciplinare: cartellino giallo per Donnarumma per un intervento irregolare su Perrulli, ex Ascoli con presenze anche in A e B tra 2006 e 2008. Al 13’ il Messina chiede un rigore per su presunto fallo su Bucolo, sulla ripartenza Lagomarsini blocca in due tempi la botta da fuori del giovanissimo Moras. Al 16’ il portiere peloritano in uscita salva su Perrulli lanciato a rete ai limiti dell’area. Match godibile. Tre minuti dopo si spegne sull’esterno della rete la botta di Tajarol. Fuori misura anche il tentativo da fuori di Frabotta al 20’. Adesso apprezzabile la manovra ospite. Al 29’ goffo l’intervento di Cascone, che vale il quarto angolo per i locali. Per evitare ulteriori rischi con Donnarumma, Grassadonia ha spostato il baricentro d’azione di Vincenzo Pepe, mentre Silvestri agisce più avanzato, sulla corsia sinistra. Al 36’ ammonito Bucolo, che bissa quindi il giallo rimediato a Barletta. Al 38’ Lagomarsini devia in angolo il tentativo da fuori del solito Perrulli. Al 46’ si spegne a lato la botta di Moras, talento scuola Udinese. Squadre al riposo sull’1-0.

L'esultanza degli ospiti, scesi in campo con un grande piglio dopo l'intervallo (foto Paolo Furrer)
L’esultanza degli ospiti, scesi in campo con un grande piglio dopo l’intervallo (foto Paolo Furrer)

Subito una novità dopo l’intervallo: esordio in biancoscudato per il neo-acquisto Marco Cane, che rileva Donnarumma, e mostra subito grande determinazione. Conseguente cambio di fascia per Benvenga. Il Messina sembra controllare agevolmente il vantaggio, ma all’8’ matura a sorpresa l’1-1. Insistita l’azione di Celli sulla sinistra; sul cross dal fondo Tajarol di testa anticipa i centrali del Messina e Lagomarsini in uscita; grave la disattenzione della retroguardia peloritana, che viene subito punita. Al 13’ si rivede Celli, il suo tiro-cross si spegne di un soffio a lato dell’incrocio a destra del portiere peloritano. Grassadonia è già pronto al secondo cambio ed è prodigo di consigli per Corona, che rileva Paez. Tanto peso quindi in attacco per i peloritani che vogliono il nuovo vantaggio ed i primi tre punti. Al 17’ superlativa l’azione di Celli: l’esterno anticipa Nigro, servito in profondità da Corona e percorre sessanta metri di campo palla al piede prima di battere con un angolato diagonale Lagomarsini. Impressionante la progressione, ancora una volta rivedibile il piazzamento della retroguardia di casa. Romano doc, il ’94 ha una grande carriera davanti a sé. Si tratta della prima rete da professionista sia per lui che per Tajarol, che comunque ha realizzato una valanga di reti tra i Dilettanti.

Uno striscione dei tifosi del Messina, che invocato maggiore
Uno striscione dei tifosi del Messina, che invocato maggiore “rispetto” (foto Paolo Furrer)

Al 20’ ci prova anche Raffaello, che manco di poco l’incrocio dei pali alla sinistra di Lagomarsini. Al 26’ si presenta tutto solo in area Frabotta, che conclude però a lato: gravissimo il “buco” concesso ancora una volta dai padroni di casa, che provano a reagire con la verve del neo-entrato Izzillo. Al 31’ un altro innesto dalla panchina, Leccese, già a segno con il Lecce, non aggancia l’invitante assist di Perrulli. Come avvenuto a Barletta, alla distanza il Messina sembra un po’ sulle gambe, ma come tradizione risolve tutto “Re Giorgio” Corona: al 34’ decisivo il suo tap-in dopo la respinta corta di Rossini sul tiro-cross di Benvenga, servito in profondità da Nigro. Match scoppiettante adesso: il Messina, trascinato dalla Curva Sud, sfiora addirittura il 3-2 con Izzillo: respinta un po’ goffa di Rossini. L’ex spezzino ha dato grande vivacità alla manovra.  Al 40’ clamorosa l’occasione per i locali: il missile terra-aria scagliato da Enrico Pepe e deviato da Conson si stampa sull’incrocio ma rimbalza poi oltre la linea; esultanza strozzata in gol per tutto il San Filippo. Non a caso Cucciari si copre, inserendo Pasqualoni al posto di Perrulli. Al 44’ termina alta la conclusione di Capodaglio, generosissimo e determinante nella costruzione della manovra per i romani. Nell’ultimo dei tre minuti di recupero è Stefani a mancare il tap-in decisivo. Finisce così: il Messina è in crescita ma paga anche gravi amnesie difensive; per ora può anche andare bene così ma è ovvio che i peloritani – che hanno ampi margini di crescita – dovranno lavorare ed amalgamarsi meglio, come ha ammesso lo stesso Grassadonia.

L'esterno Benvenga oin azione: per lui un tempo a destra ed un altro a sinistra al posto di Donnarumma (foto Paolo Furrer)
L’esterno Benvenga in azione: per lui un tempo a destra ed un altro a sinistra al posto di Donnarumma (foto Paolo Furrer)

Il tabellino. Messina – Lupa Roma 2-2
Marcatore: al 5′ Nigro (M), 8′ st Tajarol (LR), al 17′ st Celli (LR), al 34′ st Corona (M).
Messina: Lagomarsini, Benvenga, Silvestri, Bucolo (K; dal 22′ st Izzillo), Pepe Enrico, Stefani, Paez (dal 16′ st Corona), Nigro (VK), Bjelanovic, Pepe Vincenzo, Donnarumma (dal 1′ st Cane). In panchina: Iuliano, De Bode, Damonte, Bonanno. Allenatore: Gianluca Grassadonia.
Lupa Roma: Rossini, Frabotta, Celli, Capodaglio, Conson, Cascone, Prevete, Raffaello (VK), Tajarol (dal 20′ st Testardi), Perrulli (K; dal 41′ st Pasqualoni), Moras (dal 22′ st Leccese). In panchina: Rossi, Santarelli, Cerrai, Ferrari. Allenatore: Alessandro Cucciari.
Arbitro: Paride De Angeli di Abbiategrasso (MI).
Guardalinee: Valerio Vecchi e Ruben Liberato Angotti di Lamezia Terme.
Note – Ammoniti: al 10′ pt Donnarumma (M), al 36′ pt Bucolo (M), al 40′ pt Cascone (LR), all’11’ st Frabotta (LR), al 21′ st Perrulli (LR), al 45′ st Testardi (LR). Corner: 5-3. Recupero: 2′ pt e 3′ st. Ingresso consentito soltanto ai 1.538 abbonati; 1.370 quelli effettivamente presenti.

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