Prima conferenza stampa stagionale al San Filippo per Gianluca Grassadonia, che in venti minuti tocca tutti i possibili punti, partendo dallo stadio a porte chiuse: “C’è grande tristezza e delusione. Tutti aspettavano la prima in casa dopo il ko di Barletta. Serviva una cornice importante ed il calore del pubblico. Abbiamo incontrato molti tifosi amareggiati. Queste problematiche penalizzano sempre e solo il Messina, mi dispiace non potere vedere gente allo stadio. Non parliamo mai di calcio giocato. Già dopo la prima pronuncia avevamo capito che era dura, speravamo in qualcosa di diverso ma ne prendiamo atto”.
Duro il giudizio sull’esordio in campionato: “I ragazzi hanno dato tutto ma se non hai compattezza, equilibrio e voglia di combattere non vai da nessuna parte. In fase di non possesso abbiamo fatto il massimo, altrimenti saremmo tornati con il pallottoliere. Siamo partiti in ritardo, stiamo recuperando giocatori fondamentali e dal punto di vista numerico la rosa è stata rimpinguata. In ritiro abbiamo lavorato poco e male: giocatori importanti erano in condizioni non ottimali e tanti elementi in prova poi se ne sono andati”.
Il tecnico peloritano non ha nascosto l’amarezza per alcune indiscrezioni pubblicate da testate nazionali: “Vengono trascritti pensieri che non sono i miei, si parla di “mal di pancia” ma la società sa già come muoversi sul mercato e Ferrigno non mi ha offerto nessuna cena. Io dico sempre quello che penso. Se avessi avuto sentore che non si poteva andare avanti mi sarei fermato prima e non avrei iniziato il campionato. Mi aspettavo, come d’altronde speravano anche Allegri ed Inzaghi, un mercato più veloce ma ci sta che le cose non vadano sempre così”.
L’ex bandiera del Cagliari è consapevole che occorrerà ancora un po’ di tempo per vedere un Messina con meccanismi oliati: “Siamo molto indietro da un punto di vista tattico rispetto all’anno scorso. Vorremo diventare una squadra: la buona volontà c’è, ogni cosa fatta bene può essere fatta meglio. Adesso siamo in venti finalmente e potere scegliere mi fa felice. Spero di recuperare tutti, di dargli una condizione fisica decente. Se dovesse arrivare ancora qualcuno non potrò che rallegrarmi, ma adesso abbiamo cinque attaccanti e posso essere soddisfatto così”.
Lusinghieri i giudizi espressi sulla Lupa Roma: “Dobbiamo far punti, riacquisire autostima e magari sbagliare non affidandoci al “fai da te”. Abbiamo rispetto e non paura. La squadra ha vinto il campionato di serie D, confermato in tanti ed aggiunto qualità. Li rivedremo ancora nei video. Loro schierano tre attaccanti e quindi sarebbe stato meglio giocare a quattro. Dopo avere testato per due giorni il 4-4-2 siamo comunque tornati al 3-5-2. Non avevamo il tempo sufficiente per trovare certi meccanismi”.
Inevitabile un giudizio sui nuovi orari imposti dalle dirette di Sportube: “L’orario delle 12.30 ci ha imposto di modificare ed adeguare il piano di lavoro. Abbiamo fissato il pranzo alle 9.15. La Lega ha organizzato un campionato bellissimo, ma rimpiango quanto accadeva negli anni ’80 e ’90. Adesso non c’è mai contemporaneità, sai sempre prima cosa hanno fatto gli avversari e psicologicamente non è il massimo”.
Sul fronte formazione dei quattro nuovi acquisti potrebbe essere impiegato il solo Cane, in ballottaggio con Benvenga: “Marin è fermo: lavora con il preparatore e non è in condizione. Bortoli sta meglio ma è qui da appena due giorni. Orlando lo conosco molto bene: peccato sia squalificato, poteva tornarci utile. È con me da quattro anni, ci conosciamo a memoria. Ha grande fluidità di movimento ed è già in forma, dal momento che si è allenato con l’Equipe Salerno”.
Non mancano i dubbi per Grassadonia, che dovrebbe rinunciare ad uno dei suoi due elementi di maggiore esperienza e deve fare i conti anche con qualche acciacco: “Anche le condizioni del campo per l’eventuale pioggia incideranno. Noi poi facciamo l’età media e quindi è da valutare se Corona e Bjelanovic possano essere schierati insieme. Altobello è stato fermo in settimana e non è al top. Anche Enrico Pepe al rientro, è stato sempre fermo dopo i primi dieci giorni di ritiro: stringerà i denti. Sto provando Stampa a sinistra e sta rispondendo bene: altrimenti dopo l’addio di Esposito avremmo soltanto Donnarumma su quella corsia”.
Il tecnico originario di Salerno confida nel contributo di tutti e non rimpiange gli ex: “Fisicamente sta bene chi non si è mai fermato, mentre i nuovi sono in difficoltà dal punto di vista tattico. Se nel nostro scacchiere manca un elemento va a monte tutto il lavoro della squadra. Serve il movimento preordinato per l’altro. I tanti volti nuovi hanno bisogno di lavorare perchè sono un po’ a disagio ovviamente. Maiorano era importante: l’ho sentito e farà bene a Catanzaro. Speriamo che suo cugino Nigro segni più di lui”.