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L’Orlandina Basket “riaccoglie” tra le sue braccia Sandro Nicevic

Il numero “dieci” dell’Orlandina Basket continuerà a restare sulle sue spalle larghe, quelle di un gigante e non solo per la statura fisica, ma anche per quella morale di un leader pacato e sempre disponibile, come si è dimostrato di essere Sandro Nicevic.

Sandro Nicevic
Sandro Nicevic

Il centro croato di Pola, classe 1976, ma con passaporto italiano, tornerà a Capo d’Orlando anche per la stagione 2014/15. Il suo rinnovo era apparso un passo obbligato per l’Upea sin dall’epilogo della scorsa stagione, e ciò a prescindere della concretizzata possibilità per il club della famiglia Sindoni di tornare a misurarsi con la Serie A.

Del resto ai più era bastato vedere Nicevic alla presentazione ufficiale della squadra per stropicciarsi gli occhi, ed iniziare ad immaginarlo in azione nel pitturato con movenze eleganti quanto efficaci, e poi quel fisico asciutto come un’acciuga  ed una determinazione assoluta esplicata con chiarezza nel fissare per primo – insieme con Basile – il reale obiettivo stagionale di compiere il salto di categoria.

“Inchiodata” di Sandro Nicevic

Lungimirante, chiaro, deciso quasi come un suo tiro dalla media, o lo sfoggio esemplare della rotazione del piede perno con gli avversari ammaliati da tanta esemplare eleganza dei movimenti. Unico difetto da rimproverare all’ex Benetton Treviso qualche fallo iniziale sanzionato con qualche “leggerezza“, ma che spesso si rivelava utile ad alzare il livello della sua concentrazione.

Nicevic è stato uno dei principali protagonisti della precedente stagione chiudendo con percentuali rilevanti: 14.2 punti, 5 rimbalzi, 1.3 assist. Ed ora ritorna in quella Serie A con cui si era già misurato per quattro stagioni, tre con la canotta di Treviso ed una con quella della Sutor Montegranaro dal 2008 al 2012.

L'eganza nei gesti tecnici di Nicevic
L’eganza nei gesti tecnici di Nicevic

In precedenza, il pivot aveva giocato con successo in patria – dal 1997 al 2001 – con il Cibona Zagabria con cui ha vinto quattro titoli e due coppe nazionali, ed esordito in Eurolega.

Poi ha iniziato un lungo pellegrinaggio per il Vecchio Continente giocando prima in Slovenia con l’Olimpia Lubiana, poi in Francia con il Le Mans con cui rimane sino al 2004 vincendo una coppa nazionale.

Nell’estate del 2004 tenta l’approdo in Nord America, disputando la “Summer League” con i Toronto Raptors, ma alla fine è ancora l’Europa la sua casa: prima all’Aek Atene, poi all’Unicaja Malaga (vince il titolo iberico), quindi il ritorno al Le Mans, e poi in Turchia con il Besiktas da cui approderà in Italia.

Nel gennaio 2013 torna a giocare una partita  con la nuova società di Treviso in Promozione, nata dopo l’addio della famiglia Benetton come un atto di riconoscenza e amore verso la città della Marca.

Il mese seguente ritorna nella squadra che lo ha lanciato nella pallacanestro che conta, il Cibona Zagabria, con cui disputa 19 gare in campionato contribuendo alla vittoria del titolo nazionale, e cinque in Lega Adriatica.

Nell’estate 2013, ritrovata la voglia di continuare a giocare a basket, è invitato da Gianmarco Pozzecco a sposare il progetto Capo d’Orlando in Adecco Gold, ed ora anche in Serie A.

Con la nazionale croata, inoltre, vanta la medaglia d’argento e il riconoscimento come miglior giocatore agli Europei under 18 del 1994, le partecipazioni alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e agli Europei del 1997, 2003 e 2009.

Il d.s. Giuseppe Sindoni e il presidente Enzo Sindoni
Il d.s. Giuseppe Sindoni e il presidente Enzo Sindoni

Il direttore sportivo Giuseppe Sindoni non nasconde la soddisfazione per aver raggiunto l’accordo che permette la continuazione del rapporto con il lungo italo/croato: «Sandro è una delle migliori persone che abbia mai vestito la maglia dell’Orlandina. È il perfetto complemento per Hunt con cui si dividerà lo spot di centro. Sono davvero felicissimo».

Partiamo incompleti, e speriamo di poter presto completare l’organico – aveva detto ieri in sede di raduno il giovane dirigente paladino – ma occorre molta pazienza, perché in questo momento sembrano aprirsi delle soluzioni di mercato neppure immaginabili poche settimane addietro“.

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