Grande curiosità, e stati d’animo contrastanti nell’ambiente sportivo di Capo d’Orlando per la nuova stagione della N.F.C. Orlandina Calcio del presidente Massimo Romagnoli che si avvia verso la sua seconda stagione consecutiva nella Serie D.
Le ambizioni del massimo dirigente paladino si alimentano dell’ottimismo di un sogno chiamato Lega Pro, mentre lo scetticismo di una tifoseria spesso distante dalla squadra cittadina – in una realtà in cui predominante risulta la passione per il basket – è quella di vedere nella stessa un “corpo estraneo” al territorio, addirittura un “prodotto commerciale d’importazione“.
C’è chi ricorda un curioso precedente della stagione agonistica 1997/98 e di una squadra costruita sull’innamoramento dei dirigenti dell’epoca per un tecnico calabrese (ex Silana) che per costruire la sua squadra puntò sul “pescare” nella natia Calabria. Un’esperienza nefasta che dopo pochi mesi venne presto abortita.
La realtà odierna è che la nuova squadra rappresenta un classico “rebus” di difficile interpretazione. Discontinuità con il passato, rappresentato dall’esperienza di mister Beppe Raffaele e del d.s. Marco Cirillo, ma anche con la breve parentesi legata a mister Angelo Galfano accorso al capezzale di una barca alla deriva e portata in salvo con maestria.
La nuova Orlandina è a vocazione “internazionale” ed anche le sue componenti siciliane, di fresco ingresso nei quadri societari e nei ranghi sportivi, hanno poco dell’autoctono. Bisognerà capire se ci sarà il tempo e il modo di far parlare a tutti la stessa lingua almeno sul terreno di gioco.
Del resto il famoso “amalgama” non lo si può comprare, come insegna il celeberrimo aneddoto di un calcio d’altri tempi che ha reso immortale l’ex presidente del Catania Angelo Massinino. Mettere insieme ambiente freddo, giocatori stranieri di diversa estrazione, elementi siciliano e qualche presenza più nostrana non sarà cosa semplice per nessuno ed ancor più difficile tenere la barra dritta della navigazione in un torneo come la Serie D che risulterà ancora più ricco d’insidie e difficoltà dopo la “sforbiciata” ai ranghi delle partecipanti alla categoria superiore..
Demiurgo – Per trasformare questa massa composita in una squadra servirà un demiurgo, un creatore. Il presidente Romagnoli confida che questi sia il tecnico ucraino Viktor Pasulko a cui si affianca l’etneo Mazzullo. L’ex nazionale URSS è arrivato in Sicilia domenica dalle steppe dell’Est Europa dove ha predicato calcio con alterne fortune. La prevista conferenza di stampa fissata per quello stesso giorno dal club paladino non ha avuto luogo per ritardi aerei ed affini a cui si dovrebbe presto rimediare, magari con il dovuto garbo del preavviso.
La squadra nel mentre è già da alcuni giorni in ritiro presso il resort “La mia Valle” poco sopra il borgo di San Gregorio e il porto di Capo d’Orlando, qualche volto noto e tante tantissime facce nuove con un loro passato tutto da scoprire come il futuro che si vorrà e potrà scrivere.
Il primo atto “ufficiale” lo vedremo questo pomeriggio con la prima amichevole precampionato, organizzata “last minute” con il Rocca di Capri Leone (speranzosa di ripescaggio in Eccellenza) del neo mister Pasquale Ferrara sul terreno di gioco del “Ciccino Micale” con calcio d’inizio alle 17:30.