Il giocatore trentottenne ha firmato un biennale col Copra Eilor: “In Russia stavo bene però questo è un club competente con grandi giocatori, la trattativa è stata breve”. Così sugli obiettivi: “Non saremo favoriti ma non parlo di utopie. Sono risultati che si possono raggiungere con sacrificio e volontà”.
E’ bastato qualche attimo, giusto la lettura del titolo di un comunicato stampa, per trasformare il rapporto fra i tifosi di Piacenza e Valerio Vermiglio. L’avversario fischiato, per il quale qualche tempo fa era stato preparato anche uno striscione ad hoc, che sui social network diventa il nuovo idolo dei sostenitori biancorossi. E sulla sponda del Po tutti adesso si attendono lo scontro con Perugia per gustarsi scintille e lo spettacolo sotto rete.
Vermiglio va oltre: “Lo sapete, quando ho il pubblico contro io mi esalto. Dunque se i miei tifosi vorranno continuare a fischiarmi per me va benissimo» scherza. Poi però il regista di Piacenza (ha firmato un contratto biennale) diventa serio e lancia messaggi d’amore rispondendo a quelli già ricevuti via facebook: «Pensando al clima del PalaBanca mi viene la pelle d’oca. I Lupi Biancorossi sono una delle poche tifoserie veramente fenomenali, sono davvero contento di averli dalla mia parte”. Dovrà riprendere i ritmi italiani Valerio, da tre stagioni in Russia e completamente digiuno di tutto quanto succedeva nel Belpaese. “Ho staccato la spina, non ho letto niente di pallavolo, calcio, basket né di altri sport. Solo mia mamma ogni tanto mi teneva aggiornato”. E da lontano si ha il valore di un campionato certamente non a bassi livelli. “Tecnicamente la A1 resta valida, ma le difficoltà economiche hanno aumentato il divario fra le primissime e chi insegue”.
Adesso il ritorno in Italia, con una Champions, un campionato e una Supercoppa russa in bacheca. “All’estero mi trovavo bene e avevo deciso di restare. Poi è arrivata la proposta di Piacenza, una società competente, con tanta passione e giocatori di altissimo livello come Papi, Tencati e Zlatanov; la trattativa è stata breve”. Anche perché sono coincisi i tempi della rinascita del Copra Elior, fino a qualche settimana fa a un passo dalla chiusura, con quelli di un giocatore in attesa della proposta più allettante. “I colpi migliori di mercato arrivano al fotofinish, in un lampo. Altre realtà sembravano più vicine, ma i biancorossi hanno azzeccato tempi e modi e ho subito detto di sì”.
In attesa di definire la rosa gli emiliani rimangono comunque alle spalle delle primissime, ma il nuovo regista biancorosso vuole solo guardare in alto. “Il Copra Elior è una delle formazioni che da più tempo resta al top con continuità anche cambiando molti protagonisti. Io penso che avremo la possibilità di giocarci le partite che contano in tutte e tre le competizioni a cui prenderemo parte. Questo non significa che vinceremo, le favorite sono altre, ma dopo tutto quanto ha passato Piacenza in questi mesi sognare non è una cosa sbagliata. Non stiamo parlando di un’utopia, ma di risultati raggiungibili con sacrificio e volontà”. Tanto che Vermiglio va oltre, attacca addosso al Copra Elior il ruolo di mina vagante e parla di Champions League: “L’ho vinta con Kazan, mi piacerebbe rifarlo dall’altra parte della barricata battendo una formazione russa”.