Potrebbero essere ben quattro i calciatori del Chievo Verona che si accaseranno in riva allo Stretto, a conferma di una rinnovata sinergia tra il Messina ed il sodalizio clivense, ormai stabilmente tra le grandi d’Italia. A confermarlo il responsabile del settore giovanile gialloblu Bruno Grillo: “Con ogni probabilità rinnoveremo le due comproprietà di Pepe e Franco, che dovrebbero proseguire l’esperienza siciliana. La loro posizione sarà definita formalmente entro il termine di venerdì, fissato dai regolamenti”.
Il centrale difensivo è stata una delle rivelazioni stagionali, il centrocampista invece è stato condizionato da un infortunio al ginocchio che lo ha messo fuori causa già a marzo. L’impressione è che comunque Grassadonia voglia trattenere entrambi, dopo averli già guidati alla Paganese in Prima Divisione.
In Romagna, dove Lo Monaco, Ferrigno ed il tecnico hanno seguito dal vivo le Final Eight del campionato “Primavera“, vinte a sorpresa proprio dal Chievo, la dirigenza giallorossa ha appuntato i nomi di svariati giovani che si sono messi in luce a Rimini. Grillo non nasconde il “pressing” del direttore sportivo siciliano: “Fabrizio mi ha chiesto informazioni su un paio di elementi, avendo fiutato le loro grandissime qualità. I rapporti tra le nostre società sono ottimi, anche perché conosco Lo Monaco dai tempi in cui era ancora ds del Savoia. È un dirigente di grande esperienza ed il Messina è una destinazione ideale per giovani emergenti, anche perché l’ambiente non può certo essere paragonato a tante altre piazze di Lega Pro”.
Un concetto che il dirigente veronese rafforza, anche in considerazione dell’annunciata competitività della nuova C unica: “Il torneo rappresenterebbe una prova del nove per questi ragazzi, che hanno qualità tecniche e fisiche ma dovranno dimostrare di essere anche mentalmente predisposti a fare la differenza in una prima squadra. Se riusciranno ad imporsi anche in Lega Pro potranno successivamente misurarsi in categorie maggiori. Lo Monaco incontrerà nuovamente il direttore sportivo Giovanni Sartori a Milano ed in quella sede verranno prese le decisioni definitive”.
Rispetto a quanto avvenuto con Pepe e Franco cambierà soltanto la formula: “Da quest’anno non sarà più possibile stipulare nuove comproprietà, per cui siamo orientati a cedere in prestito elementi che sono cresciuti con noi in questi anni”.
Nel mirino del Messina sono finiti tre ’95: in particolare il centrocampista offensivo Massimiliano Gatto, ex Reggina che ha collezionato già una ventina di presenze, ed il difensore Kevin Magri, che ha giocato ben 38 gare nell’ultimo biennio con la “Primavera” gialloblu. Piace anche Domenico Brunetti, centrale di difesa con 18 apparizioni in stagione, che però sembra destinato ad indossare per la seconda volta in carriera la maglia del Lecce.
Per i tre elementi che si sono messi maggiormente in luce nella Final Eight, il portiere Simone Moschin, l’esterno senegalese Maodo Malick Mbaye e l’attaccante brasiliano Victor Da Silva, con gli ultimi due che hanno già esordito in A, dovrebbero invece schiudersi le porte della serie B.
Grillo è ovviamente entusiasta per il prestigioso titolo conquistato dal Chievo: “Questi ragazzi rappresentano un vanto per una società che ha lavorato con umiltà ed ottenuto lo Scudetto investendo somme ragionevoli, come dimostra il budget molto più ridotto rispetto alle big”.
Il club veronese sta sfruttando la lungimiranza e l’esperienza dei propri dirigenti, con Grillo che ad esempio è stato per sei anni osservatore del Milan: “Sartori è uno straordinario modello, dal quale ho imparato prima di tutto la cautela. Ovviamente anche in rossonero ho imparato tantissimo da Natale Bianchedi, fedelissimo collaboratore di Arrigo Sacchi. Ricordo di avere stilato le relazioni su Rossitto, all’epoca nell’Udinese, e Gattuso, che giocava a Salerno. Fu lui a preferire il secondo, che poi diventò grande protagonista e campione del mondo. E sempre Bianchedi a 17 anni opzionò Ronaldo in Brasile, ma poi venne beffato dal Psv Eindhoven. Il Milan puntò poi sull’olandese Kluivert ma il suo impatto non fu certo paragonabile a quello del fenomenale brasiliano”.