Il prossimo sabato al Palacongressi di Taormina ci sarà la prima della pellicola “The Elevator”, del regista messinese Massimo Coglitore. Il regista si è già messo in luce con ottimi lavori che gli anno consentito di ottenere 64 premi sia nazionali che internazionali. Non a caso è da annoverare fra le sue opere il Film TV girato per Rai Fiction “Noi Due”. A focalizzare la nostra attenzione in questo caso è un thriller pscologico girato in lingua inglese ambientato per le strade di New York anche se interamente girato a Cinecitta’. La produzione è indipendente di Riccardo Neri per la Lupin Film. “The Elevator”, scritto da Riccardo Irrera e Mauro Graiani, racconta la storia di Jack Tramell (interpretato da James Park, già attore in “Kill Bill”), famoso presentatore di un popolare quiz televisivo. Una sera Jack viene bloccato in ascensore da una misteriosa donna (Caroline Goodall), che trattiene il protagonista in un quiz sadico, messo sotto accusa di crimine. La storia si sviluppa quindi fra verità e bugie all’interno dell’ascensore che sembra rappresentare in luogo dove espiare le proprie colpe. Fra i protagonisti è giusto menzionare Burt Youg (Paulie in “Rocky”). Lo stesso regista è risultato soddisfatto della sua opera: “Da messinese sono molto felice di tornare dopo 11 anni a Tormina. Spero mi porti fortuna, come avvenne allora col mio ‘Deadline’, vincitore nella sezione cortometraggi. Amo il cinema di contenuti e con un forte senso estetico, ed è a quello che punto sempre. Volevamo realizzare un prodotto destinato al mercato internazionale e, seppure con un budget contenuto, abbiamo puntato alla qualità e alla professionalità di cast e troupe. È essenziale partire da storie forti, avvincenti, scritte per poter essere realizzate con costi moderati. Abbiamo girato in lingua inglese sia perché il film è ambientato a New York, sia per avere una distribuzione all’estero. James Park, Caroline Goodall e Burt Young sono attori straordinari, che hanno lavorato con grandi registi. È stato molto interessante lavorare con loro. Si è creata una grande armonia a livello umano, che è la base per poter lavorare bene. In un film così difficile, claustrofobico, con dialoghi serrati, è proprio sulla recitazione che ho puntato, mettendomi al loro servizio. Mi hanno ripagato con una stabile interpretazione. Inoltre, ho incontrato un produttore con uno spirito e una passione di altri tempi, che ha prodotto in maniera del tutto indipendente, e aggiungo ‘eroica’, il mio film. Successivamente alla domanda sulla difficoltà di emergere in un mercato difficile come quello italiano, il regista ha risposto: “Non ho la ricetta purtroppo ma solo voglia di raccontare film diversi, intensi. Ho una passione atavica verso un cinema di respiro internazionale, sono cresciuto con quello. La mia è quasi una necessità, più che una volontà. Mi emoziono davanti a un bel film e voglio che accada lo stesso al pubblico che guarda un mio lavoro. Credo un film debba essere una sorta di un viaggio magico e io voglio percorrere con tutto me stesso questo viaggio”. Anche se “The Elevator” è ancora in uscita, Coglitore ha già pronto in cascina un nuovo lavoro previsto nel 2015 dal titolo: “The Straight Path” e che vede sempre la produzione della Lupin Film di Riccardo Neri.