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Schillaci: “Devo tanto a Scoglio e Ciccio Currò. Spero che qualcuno mi imiti in Brasile”

Alla vigilia del Mondiale brasiliano è tornato in città, per un evento in un’agenzia di scommesse della zona sud, anche l’indimenticabile Totò Schillaci: “Per me è sempre una grande emozione ritornare a Messina. Mancavo da diversi anni, ma ho trovato immutato l’affetto della gente. Qui sono cresciuto calcisticamente, Messina mi ha dato molto. Ho vissuto in riva allo Stretto per sette anni, vincendo due campionati (con il doppio salto dalla C2 alla B, ndc) e laureandomi capocannoniere. Dunque la squadra giallorossa ha rappresentato il mio autentico trampolino di lancio. Se oggi sono conosciuto ovunque è dovuto anche al Messina”.

Totò ha firmato tanti palloni per i suoi sostenitori
Totò ha firmato tanti palloni per i suoi sostenitori

Oltre sessanta le reti realizzate in giallorosso. L’eroe delle “Notti Magiche” di Italia ’90 sinceramente non riesce a sceglierne uno: “Ne ho segnati tanti ed a distanza di anni è difficile ricordarseli tutti. Per un attaccante far gol è sempre importante, non saprei davvero quale è il più bello. A Messina mi trovai bene con tutti gli allenatori. A lanciarmi però fu Scoglio, un vero papà calcistico. La sua scomparsa mi ha ovviamente colpito. È sempre nei miei pensieri e lo ringrazio con affetto per quello che fece per me”.

Ed un altro personaggio indimenticabile è il massaggiatore al quale è stato dedicato recentemente un vero e proprio museo all’interno del suo stadio: Ciccio Currò è stato per me un secondo padre. Una persona allegra, attaccata ai colori del Messina, che ha dedicato la vita alla sua squadra. Sono andato a trovarlo poco prima della sua morte. Nella sua stanza al “Celeste” aveva ancora il mio poster ed ai giocatori più giovani diceva che era impossibile trovarne un altro come me…”.

In tanti hanno voluto riabbracciare Schillaci
In tanti hanno voluto riabbracciare Schillaci

La spedizione Azzurra guidata da Prandelli è stata inserita nel girone con due formazioni contro le quali proprio Totò andò a segno: “Nel raggruppamento dell’Italia ci sono Inghilterra e Uruguay: ad entrambe segnai nel Mondiale ’90. Per ora mi chiamano tutti, ricordando quel campionato del mondo a distanza di 24 anni. Il mio augurio è che l’Italia in Brasile possa andare più avanti possibile e che magari un singolo giocatore, come Balotelli o Immobile, possa ripetere le prestazioni che offrii io all’epoca”.

Inevitabile un riferimento all’ACR di Lo Monaco, che ha appena completato un doppio salto di categoria: “Alla guida del Messina adesso c’è un uomo con grande esperienza, che vive da tanto nel mondo del calcio. Farà bene qui. La società e la tifoseria devono ricreare l’entusiasmo giusto in città, ma ciò dipende anche dai risultati, che sono la prima discriminante”.

Per l'eroe delle ''Notti Magiche'' anche qualche partita a calcio-balillaNel futuro di Totò Schillaci c’è ancora il calcio, anche in virtù del vivaio creato a Palermo, dove peraltro tra gli allievi c’è anche il figlio del bomber giallorosso Giorgio Corona: “Sono sempre in giro per il mondo. Faccio da testimonial all’estero ed appaio in televisione, oltre ad occuparmi della scuola calcio. Il mio obiettivo è veder crescere qualche ragazzo, magari con tanto di esordio in A o in Nazionale. Se ciò avvenisse sarebbe davvero la soddisfazione più grande”.

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