Sono entrambi accomunati da una stagione costellata di successi che li ha proiettati alla ribalta del movimento siciliano e non solo. Parliamo di Carolina Pappalardo e Nino Molino che, pur in categorie e con ruoli differenti, hanno regalato gioie ai propri sostenitori confermandosi alfieri del basket praticato in una regione dalle oggettive difficoltà economiche e d’impianti ma alla quale non mancano le belle storie da raccontare ed esportare.
Carolina Pappalardo è emozionata dopo aver ottenuto consensi unanimi dalla critica al Memorial Molino al termine di una stagione faticosa, la prima lontano da casa, ad Anagni, che l’ha vista definitivamente maturare nel processo teso all’approdo in una grande squadra.
“Sono onorata, è stato un anno difficile ma pieno di soddisfazioni, personali e sul campo. Sia a Catania che quest’anno nel Lazio ho alzato il livello delle mie prestazioni e sono felice. Due anni fa ho rifiutato qualche società perché non mi sentivo pronta a trasferirmi, lo scorso anno invece ho accettato consapevole che per maturare devi essere pronta a tutto”.
Capitolo azzurro, la ragazza etnea sta mostrando le sue qualità anche in un contesto così importante: “Con la Nazionale già dall’under 14 e 15 ho fatto diversi raduni e tornei, ora con l’under 18 ho svolto la fase invernale, vedrò se meriterò il posto anche questa estate. Il mio futuro è ancora un punto interrogativo, volgio sacrificarmi e migliorare per la mia crescita, sono ancora giovanissima”.
L’allenatore Nino Molino parte ovviamente dal sottolineare la crescente caratura del premio dedicato a suo fratello Emanuele che per il secondo anno di fila ha premiato la migliore giocatrice under 20 siciliana: “La mia famiglia ci tiene molto a ricordare la figura di mio fratello premiando la migliore cestista under 20, sostenendola nella sua crescita futura come successo nella prima edizione a Ilaria Milazzo che conquistò una medaglia d’argento agli europei con la Nazionale e poi è riuscita ad esprimersi a grandi livelli anche in serie A1 con Priolo. Questo connubio è riuscito, c’è partecipazione, vengono coinvolte tante giocatrici con la giuria composta da diverse personalità. Mi auguro che ogni anno questo diventi un appuntamento fisso ed importante”.
Livello molto alto del memoriale con tre ragazze di indubbie qualità: “La Pappalardo fa già parte della Nazionale under 18 pur essendo di un anno più piccola rispetto alla classe che si andava a premiare, il ’95. Quasi tutti i giurati hanno votato per lei, sintomo che ha fatto molto bene, decidendo di andare lontano da casa da Catania e approdare ad Anagni, la mentalità della professionista c’è già”.
Se nomini Molino non puoi non associare la splendida cavalcata di Ragusa, arrestatasi soltanto in gara 5 di finale scudetto contro la corazzata Famila Schio. Il lavoro del tecnico in appena due anni ha già ottenuto importanti riconoscimenti.
“Due anni fantastici, la promozione dalla A2 perdendo una sola partita e poi la stagione in massima serie, l’obiettivo più ottimistico era arrivare tra le prime cinque e abbiamo sfiorato il titolo italiano perdendo con Schio solo alla bella. Sono stati infranti tutti i record, rimane una piccola amarezza per aver sfiorato l’impresa ed accarezzato un sogno”.
Infine un’analisi dello stato di salute attraversato dal basket nostrano e i progetti futuri del tecnico peloritano: “Il momento del basket siciliano è buono, l’Orlandina ha sfiorato l’A1, Barcellona rimane una piazza importante così come Trapani. Bene Ragusa, manca all’appello Messina e questo mi dispiace. C’è gente competente che vuole investire nel basket e i risultati non tarderanno ad arrivare. Sto completando la squadra con l’aggiunta di qualche pedina che faccia al caso nostro. Da giorno 4 sarà a Udine nel ritiro della Nazionale under 20 femminile, l’Europeo in Italia sarà l’occasione per ben figurare”.