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Messina

Amarcord: riviviamo le dodici promozioni del Messina (3^ parte)

In quattro puntate la storia dei trionfi giallorossi. Dal primo nella stagione 1931-32 all’ultimo torneo appena concluso, passando fra retrocessioni, umilianti cancellazioni ma con un unico denominatore comune: l’amore e la passione del popolo biancoscudato.

Alla fine del campionato 1983-84 il Messina raggiunge la salvezza, ma dal punto di vista societario la situazione non è rosea, il bilancio è negativo e si rischia l’esclusione dai campionati. Michelangelo Alfano, presidente dell’ACR, non può più reggere le sorti della società, e da Catania arriva il “Salvatore” della Patria, Turi Massimino, chiamato a furor di popolo a prendere le redini del club peloritano. La notte 16 luglio 1984 viene firmato l’accordo tra Alfano e l’imprenditore catanese, per il Messina inizia una nuovo esaltante periodo.

L'undici base della stagione 1985-86
L’undici base della stagione 1985-86

A guidare il team giallorosso viene chiamato Franco Scoglio, alla sua terza avventura sulla riva siciliana dello Stretto. Dopo il primo campionato di C1 (84-85) concluso al terzo posto dietro Catanzaro e Palermo promosse in B, i peloritani apportano qualche correttivo alla rosa già competitiva e tentano la scalata alla serie cadetta che manca ormai dal lontano 1968. La città ed i tifosi vivono con fermento questi anni: l’entusiasmo è alle stelle, la squadra in campo risponde alla grande. Scoglio è il profeta di quel Messina, ma sono tanti i personaggi che ruotano attorno alla squadra: Ciccio Currò, massaggiatore e bandiera giallorossa, il medico sociale Filippo Ricciardi, ed il collaboratore Franco Polizzo, capace di concludere otto anni prima, proprio a Messina, la sua carriera da professionista dopo essersi affermato per anni come un centrocampista dai piedi buoni e con il vizietto del gol.

Pronti alla festa per il ritorno in serie B, stagione 1985-86
Pronti alla festa per il ritorno in serie B, stagione 1985-86

45 punti conquistati, miglior attacco del girone con 53 gol realizzati (sugli scudi Peppe Catalano con 13 reti e Totò Schillaci con 11). I giallorossi mettono a segno due “cinquine”, contro Benevento in casa e Ternana in trasferta, il malcapitato Monopoli esce dal campo di Gazzi con mezza dozzina di gol sul groppone! Una squadra che vive grazie alle invenzioni del funambolico Franco Caccia, alla grinta di Romolo Rossi e Vendittelli, alla classe di Bellopede, alle “palle inattive” di Scoglio che puntualmente Orati e Napoli tramutano in gol pesanti. I portieri Nieri e Di Palma, i difensori Cei e Papis, i centrocampisti Leonardo Rossi e Dominissini, gli attaccanti Diodicibus, Buffone e Tusino, sono gli altri protagonisti. La stagione 1985-86 è un crescendo giallorosso che ha il suo culmine il 18 maggio 1986 a Benevento, dove i peloritani, seguiti da non meno di 5.000 tifosi festanti, espugnano il “Santa Colomba” con un gol di Schillaci, ipotecando la promozione. La città si prepara con trepidazione alla conquista della serie cadetta, sfuggita immeritatamente nella stagione precedente.

Una formazione del FC Messina, stagione 1997-98
Una formazione del FC Messina, stagione 1997-98

Il 25 maggio 1986 il “nuovo” Celeste celebra la promozione in serie B con la vittoria per 3-2 sul Cosenza, alla quale assistono quasi in trentamila. I gol di Napoli, Romolo Rossi e Catalano su rigore regalano un sogno inseguito da 18 lunghi anni. Il Messina sfiorerà la serie A nella stagione successiva, sempre con Scoglio in panchina. Una lunga permanenza in serie B che si interrompe alla fine della stagione 1991-92 con la retrocessione in serie C. Nel frattempo Turi Massimino si vede scippare la squadra dai figli che causeranno la scomparsa della gloriosa ACR. Messina calcistica vive uno dei momenti più bui della sua storia.

Il colpo d'occhio della curva sud del Celeste per la prima promozione in notturna della storia giallorossa
Il colpo d’occhio della curva sud del Celeste per la prima promozione in notturna della storia giallorossa

Per rivedere una squadra messinese primeggiare in campionato dobbiamo attendere ben cinque stagioni, grazie al gioielliere Emanuele Aliotta che con la sua Peloro, diretta in panchina da Ciccio La Rosa, vince il campionato di Eccellenza ed approda in serie D, dopo la successo nello spareggio di Bagheria con il Vittoria. Il 17 luglio 1997 la Peloro cambia denominazione e diventa FC Messina. Per il torneo 1997-98 Aliotta chiama alla guida Pietro Ruisi, già allenatore dell’ACR in serie C e mette su una rosa fortissima per la categoria, formata da gente esperta come Romano, Zottoli, Pannitteri, Macrì, De Rosa e qualche giovane interessante come ManittaBeccaria e Sansone. Messina scopre il difensore goleador Leo Criaco (15 reti). Sparacio (12), Pannitteri (10) e Zottoli (9) sono le altre bocche da fuoco, ma saranno in 13 ad andare in gol per un totale di 62 reti realizzate per il miglior attacco del girone. Quella messinese è la difesa meno perforata con 19 reti subite: 74 i punti conquistati. Partenza sprint con nove vittorie nelle prime dieci gare, 14 punti di distacco al giro di boa, poi una leggera flessione nel girone di ritorno che non compromette l’esito del campionato, ridà vigore al Milazzo. Il 27 aprile del 1998 al “Celeste”, con un gol di Pannitteri, il Messina supera il Rende e festeggia con i suoi tifosi, che nel frattempo ricominciano a seguire con grande affetto la squadra, il ritorno tra i professionisti.

La rosa del FC Messina stagione 1999-2000
La rosa del FC Messina stagione 1999-2000

Aliotta vuole aprire un ciclo, chiama alla sua corte il ds Nicola Salerno, conferma il dg Giovanni Carabellò e promuove Ciccio La Rosa team-manager: allenatore ancora Ruisi, sostituito poi da Stefano Cuoghi. Si tenta subito la scalata alla C1, è il Catania a centrare la promozione. I giallorossi, secondi, si qualificano ai play off, ma cedono ai supplementari nella finale di Lecce per 1-2 contro il Benevento. Emanuele Aliotta non si perde d’animo, rinforza la squadra, ancora affidata a Cuoghi e ritenta l’impresa che questa volta viene centrata alla grande, con quattro giornate di anticipo. Il Messina della stagione 1999-2000 può vantare un bottino finale di 70 punti e la difesa meno battuta d’Italia con soli 13 gol subiti, di cui solo 4 in casa. Vittorio Torino dopo i 24 gol della stagione precedente ne realizza 10, Giovanni Rossi 8. Ma è anche il Messina di Manitta, Accursi, Sasà Marra, Milana, Bertoni, Corino, Romano, Obbedio, Rubino, Del Nevo, Scaringella, Di Fausto, De Blasio, Magnani, Pasca e Buonocore, giocatore quest’ultimo di grande talento ingaggiato nel girone di ritorno: vero e proprio lusso per la categoria. Il 16 aprile del 2000 con lo 0-0 di Acireale i peloritani staccano il pass per la C1. Il 21 aprile al Celeste si festeggia la prima promozione in notturna della storia giallorossa con una vittoria sul Gela per 1-0, gol di Manuel Milana, fra l’entusiasmo dei messinesi.

Continua…

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