Con una decisione destinata a fare discutere il Consiglio Federale ha abrogato l’istituto delle compartecipazioni tra società: la decisione presa dall’organismo che si è riunito a Roma, è stata annunciata dal presidente della Figc Giancarlo Abete, nella conferenza stampa di chiusura dei lavori.
Dalla prossima finestra di mercato, quindi, non sarà più possibile acquistare giocatori in comproprietà: “Resta la possibilità di rinnovare di un anno quelle ancora in essere, ma l’istituto viene meno e rimane in piedi fino ad esaurimento – ha specificato Abete – Molte volte sono state sollevate questioni a livello di opinione pubblica e problematiche fiscali e si era evidenziata l’atipicità di questo istituto sul versante normativo europeo e anche su quello fiscale – ha chiarito ancora il presidente federale – Sappiamo che non tutte le società erano favorevoli, anche se la maggioranza era d’accordo. Abbiamo pensato di abrogare questo istituto direttamente, anche se il presidente Lotito ha evidenziato che la posizione della Lega di A non era univoca. Non è stata una proposta della Lega, ma è una proposta diretta da parte della Figc. Nei prossimi mesi appronteremo anche un censimento della situazione in essere”.
Una svolta epocale per il calcio italiano, che si adegua alla volontà della Uefa ed a quanto avevano già fatto Francia ed Inghilterra. Da anni peraltro il Fisco italiano aveva sollevato dubbi sulla legittimità di alcuni contratti. Dalla prossima finestra di mercato quindi non sarà più possibile stipulare comproprietà, ferma restando però una norma transitoria che allunga di una stagione, la 2014/2015 appunto, i contratti già in essere.
Sull’argomento abbiamo ascoltato il direttore sportivo del Messina Fabrizio Ferrigno: “Questo istituto esisteva ormai soltanto in Italia mentre nelle altre nazioni era già stato abolito. Lo scopo è quello di favorire altre formule, come il prestito oneroso, anche se sinceramente di soldi in giro ce ne sono davvero pochi. Consentitemi di dire che a mio avviso la priorità del calcio italiano non era certo questa e che il problema è principalmente di natura economica”.
L’abolizione delle compartecipazioni potrebbe rappresentare una grana soprattutto per i grandi club, che in questo giravano decine di atleti di loro proprietà a formazioni di serie minori. In fondo anche la società di Lo Monaco aveva sfruttato lo strumento per ottenere Lagomarsini dal Genoa e Pepe dal Chievo Verona: “Questi contratti servono e servivano soprattutto alle grandi squadre – aggiunge Ferrigno – che cedevano metà del cartellino dei loro giovani principalmente per farli maturare. Il Messina invece non ha questo problema. Questa decisione improvvisa non mi stupisce né mi spaventa comunque: basti pensare che un anno fa abbiamo iniziato il campionato senza sapere nulla di preciso sull’età media, sugli over e sugli under”.