Il titolo regionale juniores del Pistunina, con la successiva disputa del primo turno nazionale, sono stati l’atto conclusivo di una stagione per lui esaltante. A favore di Prezioso Ghartey parlano i 44 gol siglati in 52 partite disputate tra prima squadra e Juniores, con cui ha cancellato quel pizzico di scetticismo iniziale con cui era stato accolto.
“Inizialmente avevo un masso enorme che mi pesava sulla schiena – esordisce il bomber messinese classe ’94 – Psicologicamente ero per terra. Man mano mi sono fatto valere e apprezzare. Credo che i risultati lo abbiano dimostrato. A livello di squadra la stagione si è conclusa nel migliore dei modi, sia in prima squadra che nella juniores siamo andati ben oltre gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Abbiamo dimostrato di essere una squadra tosta e che non molla mai. Personalmente sono , non dico entusiasta, ma soddisfatto della mia stagione siglando tra prima squadra è juniores 44 gol in 52 partite. Ma, reti a parte, sono contento della mia crescita psicologica e dell’esperienza accumulata grazie al mister Miano”.
A chi ti senti di dire “grazie” dopo questa annata?
“Devo dire grazie mille allo stesso mister che ha avuto tanta pazienza con me, migliorandomi di gran lunga calcisticamente e non. Poi al diesse Mortelliti per la sua totale disponibilità e generosità. Per me è come un fratello maggiore, sempre pronto a correggermi. Un grazie particolare ai miei compagni che mi hanno fatto sentire importante assieme alla dirigenza. Ed infine un grazie al Messina Sud che mi ha permesso questa esperienza”.
Adesso tornerai per fine prestito al sodalizio del presidente Lillo Trimarchi, ma tutti sanno che il calcio per te è vita. Coltivi infatti il sogno di “sfondare” nel calcio che conta. Quali prospettive si profilano per te?
“Tutti sanno che le mie ambizioni sono ben superiori. È appena finito il campionato e adesso si attendono le novità…”.
Ghartey come Balotelli, il tuo idolo di sempre. Sembrate identici come aspetto, tanto che in qualche occasione all’estero ti hanno scambiato per Supermario chiedendoti l’autografo. Calcisticamente parlando quali sono le analogie e le differenze?
“È un confronto un pò improbabile, dato che lui gioca in serie A ed io 6 categorie sotto. Ma una cosa abbiamo in comune, oltre alle origini: la voglia di far tacere con i gol chi è sempre pronto alla critica. Sicuramente siamo due ragazzi normali”.
Vi accomuna anche l’essere stati talvolta bersaglio di taluni episodi di discriminazione razziale. Ma nel tuo caso, vedi la gara interna d’andata con la Castelbuonese, ne è nata una bella amicizia….
“Amicizia è un parolone, diciamo che dalla Castelbuonese mi hanno fatto delle scuse sincere (cosa non avvenuta da parte di qualche altra società) frutto del rispetto reciproco che dovrebbe esserci sempre tra tutti. Ma purtroppo l’ignoranza è sempre in abbondanza”.