Nonostante la sconfitta sul campo della capolista Aquila Trento alla vigilia potesse essere messa in preventivo, la Sigma Barcellona si è ritrovata in palestra con un carico di rimpianti ingente per la grande rimonta effettuata partita dal meno diciassette ed arenatasi sul meno due con palla in mano nell’ultimo minuto e mezzo di gara. Da quel momento in avanti i giallorossi di coach Marco Calvani non sono riusciti ad impattare la sfida contro la prima della classe che ha messo di fronte due delle migliori squadre del campionato di Adecco Gold. A quattro turni dal termine della fase regolare, se Trento può già sorridere per una qualificazione alla post season già certa e con un primo posto da difendere nella prossima trasferta di Capo d’Orlando, la situazione cambia d’umore in casa Sigma che dopo l’undicesimo stop stagionale vede allontanarsi le prime cinque piazze e registra il tentativo di rimonta dalle retrovie di Veroli, che può contare su un calendario più morbido rispetto a Collins e compagni, oltre al confronto diretto da giocare tra le mura amiche all’ultima giornata. La formazione del presidente Bonina già da domenica sera guarda al pronto riscatto, che obbligatoriamente deve passare dalla prossima sfida interna contro la lanciatissima Tezenis Verona, compagine che la precede di quattro punti (i gialloblu sono in striscia positiva da sette gare, ndc). Gli scaligeri proprio dalla vittoria del girone d’andata, ottenuta negli ultimi dieci secondi di gara per mano di un’invenzione di Jerry Smith, hanno cambiato passo, legittimando le aspirazioni di vertice e così a distanza di un girone è Barcellona che spera domenica di poter vivere la sua svolta stagionale in vista dell’ultimo e decisivo mese di torneo che scriverà le pagine più importanti nella rincorsa playoff.
E’ stato l’ultimo arrivato in ordine di tempo in casa barcellonese, l’ala Gabriele Ganeto a soffermarsi sull’ultima sconfitta di Trento e parlare delle speranze future che passeranno inevitabilmente dal confronto con Verona.
“In Trentino per tre quarti abbiamo sbagliato il piano della partita, muovendo e passandoci poco la palla, faticando di contro in difesa. Non abbiamo sfruttato le chiavi tattiche a nostro favore, come dare la palla spalle a canestro ai nostri lunghi, più possenti fisicamente rispetto a quelli di casa. Buona comunque la nostra reazione nell’ultimo quarto sotto di diciassette punti sino al meno due, poi è comprensibile che abbiamo pagato a caro prezzo la stanchezza fisica e mentale, non sfruttando quattro possessi di fila con tiri usciti di un niente. Con un pizzico di fortuna, che non guasterebbe, avremmo potuto commentare una grande vittoria ma così non è stato”.
Il lungo piemontese è pratico di cifre e tabelle e di fronte al dato che recita di otto sconfitte in nove gare contro le squadre che lottano con Barcellona in chiave playoff non cerca attenuanti: “E’ chiaro che i risultati non ci confortano, ma ancora possiamo migliorarci, dovendo giocare con Verona, Torino e la stessa Veroli all’ultima giornata. Non cerchiamo scuse però è lampante che gli infortuni a raffica ci hanno frenato, non permettendoci mai di giocare al completo e condizionando gli allenamenti dove praticamente mai ci siamo allenati in cinque contro cinque. Abbiamo le nostre colpe ma cerchiamo di guardare avanti. Adesso ci attendono quattro finali prima del rush finale per arrivare nella migliore posizione possibile alla post season”.
Ganeto domenica incrocerà Verona, sua ultima squadra prima dell’esperienza di Barcellona. Sarà uno dei tanti ex (anche i veronesi Da Ros e Callahan, ndc) che calcheranno il parquet del PalAlberti: “Sia noi che Verona abbiamo avuto lo stesso andamento in stagione, partendo male e rialzandoci in corso d’opera. Loro come noi non si nascondono, vogliono vincere il campionato, hanno perso diverse partite nel girone d’andata ed anche il coach Ramagli era stato messo in discussione. Si sono tolti di mezzo dal pantano anche perché rispetto a noi hanno avuto pochi infortuni e potendo contare su buone condizioni fisiche di squadre. Siamo due squadre con una storia simile, dovremo mettere da parte i nostri problemi e trasformare la rabbia in energia positiva per trarre tesorto dagli errori del passato”.
Il giocatore ex di Milano e Varese parla della sua esperienza in Sicilia e del legame instaurato con l’ambiente: “Sono arrivato dopo un anno in cui sono stato praticamente fermo per infortunio con l’aggiunta dei primi cinque mesi dell’attuale stagione. All’inizio a Barcellona ero in prova perché andavano testate le mie condizioni fisiche, ora non sono al cento per cento ma ringrazio chi mi ha voluto fortemente come l’ex head coach Ducarello, il presidente Bonina e il Gm Riva. Hanno dimostrato tanta fiducia in me confermandomi a stagione in corso. Adesso lavoro per migliorare le mie cifre e risultare utile alla squadra”.
Infine il personale appello ai tifosi da parte del ragazzo nativo di Torino in vista di una partita fondamentale in cui la società giallorossa ha indetto la “giornata giallorossa” con la speranza di portare tanta gente al palazzetto.
“Il mio appello è semplice e quasi scontato, in carriera non ho mai giocato a Barcellona da avversario ma so che prima il palasport era strapieno con un calore da favola. Vorrei rivedere quell’ambiente, cavalcando l’entusiasmo della gente e dimostrando sul parquet di meritare fiducia per scrivere pagine importanti di questa stagione che ancora può riservare sorprese”.