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Failla lanciò l’allarme già a luglio: “Il San Filippo? Un’auto da revisionare”

L'amministratore delegato dell'ACR Messina Alessandro Failla in conferenza stampa con i Lo Monaco e Patti
L’amministratore delegato dell’ACR Messina Alessandro Failla in conferenza stampa con i Lo Monaco e Patti

La futura gestione dello stadio San Filippo è tornata d’attualità, dopo l’incontro tra Lo Monaco ed Accorinti. Il principale impianto sportivo cittadino, nonostante la relativa gioventù, inizia già ad accusare il peso di anni in cui non è stato al centro dell’attenzione. In un’intervista al nostro portale già nel luglio scorso l’amministratore delegato dell’ACR Messina Alessandro Failla lanciò l’allarme in merito. Vi riproponiamo i principali passaggi di quel colloquio.

“Il San Filippo è un impianto ideato, progettato e realizzato dieci anni fa per la serie A – esordì l’ex dirigente del Catania, fidato collaboratore del patron peloritano – Una struttura grande ed onerosa ed una società che milita tra i Dilettanti o in Lega Pro fa fatica a mantenerla. Le lacune strutturali, come la mancanza di una copertura, sono numerose e rilevanti. La mancata gestione e manutenzione degli ultimi anni hanno fatto il resto ed ora è necessario intervenire”.

Un primo piano di Failla
Un primo piano di Failla

In particolare, a dieci anni dall’inaugurazione, avvenuta nel 2003, è all’orizzonte una fondamentale scadenza: “Andrà affrontata la questione del collaudo decennale, che se mi passate la battuta corrisponde alla revisione di un’autovettura, anche se quella si effettua ogni quattro anni. Ci vorranno investimenti consistenti, da effettuare a campionato in corso. Confidiamo nella sensibilità dell’Amministrazione che dovrà incentivare il processo di rilancio della squadra, dello sport e della città. Noi non siamo i proprietari dello stadio”.

Andrà poi affrontato il discorso della concessione pluriennale, che peraltro, a differenza di quanto avvenne negli anni della serie A, quando promotore dell’accordo procedimentale tra Palazzo Zanca ed il FC Messina  fu l’allora general manager del Comune Gianfranco Scoglio, non potrà avvenire in forma diretta, dal momento che una simile procedura non è ammessa per le categorie inferiori dalle più recenti normative: “So che soltanto quando la otterremo potremo avviare interventi strutturali – aggiunse Failla – Non sono un giurista e quindi non so dirvi se è effettivamente necessaria una gara d’appalto, dal momento che l’affidamento diretto potrebbe non essere più consentito. In tal senso la parola passerà ai legali. La burocrazia non aiuta ma con la volontà ed il dialogo si possono superare questi ostacoli”.

Ancora l'amministratore delegato del club peloritano in conferenza stampa con i vertici dirigenziali del club
Ancora l’amministratore delegato del club peloritano in conferenza stampa con i vertici dirigenziali del club

L’obiettivo più ambizioso della società di Lo Monaco è rappresentato dalla realizzazione di un centro sportivo, che però diventerà un’eventuale priorità soltanto tra qualche anno. Failla offrì in tal senso un altro efficace esempio: “Se vivo in un bivani dopo la nascita di un figlio inizierò ad avere la necessità di acquistare una casa più grande, ma considerato il mio stipendio potrò farlo soltanto nel tempo. Con gli incassi garantiti da una Lega Pro o dalla serie B non sarebbe semplice finanziare una struttura, che ha costi ed oneri di gestione notevoli. Oggettivamente ci vorrà qualche anno, poi diventerà magari un’esigenza fisiologica. Il centro sportivo aiuterebbe poi il Messina a mantenersi stabilmente nelle categorie che gli competono”.

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