Un Riviera Messina Nord col morale alto è pronto alla sfida casalinga con il Randazzo, in programma per domani – sabato 25 gennaio 2014 –alle 14.30, al “Nicola Bonanno” di Villaggio Annunziata. Tre punti “pesanti” quelli in palio per Molonìa e compagni i quali – attualmente terz’ultimi in graduatoria con 14 punti – nel caso di vittoria accorcerebbero a tre lunghezze il ritardo dalla zona tranquillità del girone di Promozione, il cui primo gradino in ordine crescente è detenuto proprio dal prossimo avversario in tandem con Fiumefreddese, entrambi appaiati a quota 20 punti.
Incomma, uno scontro diretto dall’elevata posta in palio in cui potrebbe contare parecchio il fattore- esperienza: non a caso, tra i 18 convocati, il trainer rivierasco Mario Tomarchio è andato a rispolverare Giacomo Salpietro, 48enne direttore generale tesserato anche come calciatore, il quale con ogni probabilità partirà inizialmente dalla panchina, pronto comunque a subentrare in caso di necessità. Cosa peraltro già avvenuta lo scorso 14 dicembre 2013, nella quindicesima e ultima d’andata, in occasione del match interno con il Torregrotta pareggiato in rimonta per 2-2 (quello che segnò l’inizio della rimonta rivierasca), grazie anche all’innesto in corsa dello stesso Salpietro che ebbe un peso determinante per raddrizzare l’iniziale svantaggio di due reti a zero.
Ma ecco la lista dei 18 convocati per la sfida col Randazzo, scelti dall’allenatore Tomarchio e diramati dal presidente Massimo De Domenico: Sanfilippo, Arena A., Alessi, Panetta, Cortellino, Lavecchia, Arrigo, Caristi, Affè, Salpietro, Lo Surdo, Zanghì, Manciagli, Vlad, Molonìa, Alessio, Saporoso, Berenato e Mangraviti.
Quanto ai precedenti, all’andata, il Riviera strappò l’1-1 sul campo del Randazzo, che disputa le gare casalinghe sul sintetico di Castiglione di Sicilia. La rete messinese venne siglata da Saro Morabito, successivamente accasatosi al Ghibellina. Nella stagione 2012/13, tra le mura amiche del “Terre Forti” di Villafranca Tirrena, il Riviera rifilò un perentorio 4 a 0 al Randazzo, che nel retour-march restituì ai messinesi l’identico passivo.