Un passo falso inatteso, il quarto stagionale in casa dopo il derby con l’Orlandina e quelli con le battistrada Trento e Torino, che complica i piani di risalita in classifica della Sigma Barcellona, ripiombata al momento fuori dalla zona playoff. Il morale è comprensibilmente basso tra gli alfieri giallorossi piegati da una Prima Veroli che non ha sbagliato praticamente nulla in attacco (95 punti segnati, 49 dopo metà gara) e che solo per via di alcuni incroci sfortunati non ha brindato alla qualificazione alle “final six” di Coppa Italia.
Chi certamente si augurava un esordio diverso davanti al proprio pubblico è il coach Ugo Ducarello che in sala stampa ha affermato di non aver riconosciuto la squadra che soli sette giorni prima aveva vinto con grande personalità la sfida di Napoli.
“Rivolgo i miei complimenti a Veroli– esordisce così il tecnico di Erice- per l’ottima partita di concretezza che ha fatto, hanno difeso in modo aggressivo riempiendo bene l’aerea cercando di non darci spazio per i nostri uno contro uno. Hanno contestato tutti i nostri tiri e noi abbiamo certamente fatto un passo indietro rispetto alla brillante vittoria di Napoli. Avevo chiesto di fare uno step in avanti, evidentemente non mi sono fatto capire dai ragazzi e me ne assumo tutte le responsabilità. Subire 49 punti nel solo primo tempo in casa nostra sono troppi, siamo stati morbidi in difesa. Complimenti al 9/11 da tre punti di Andrea Casella che ha spaccato in due la partita. Nel terzo quarto abbiamo sempre rincorso l’avversario con l’emotività che ci ha talvolta frenato causando passaggi affrettati, palleggi in più, tiri con poche idee e concedendo a Veroli facili contropiedi da sfruttare al massimo. Lo specchio della partita sono le tante palle perse scivolate dalle mani che indicano anche la frenesia in cui siamo ricaduti”.
Nella seconda metà dell’ultimo quarto non ha convinto l’atteggiamento della squadra che si è sfaldata di fronte all’avversario lasciandosi andare a soluzioni individuali piuttosto che azioni corali. “Avevamo grande voglia di vincere sfruttando l’entusiasmo, poi il match ci è scappato dalle mani e sono affiorate a livello mentale ansia e frenesia, così è normale che i singoli cerchino con iniziative individuali di ribaltare il risultato. Durante una partita di basket è normale che ci siano dei break, a noi è capitato negativo e non siamo riusciti a rialzarci”.
Argomento PalAlberti, la Sigma Barcellona registra la quarta sconfitta in casa su otto partite, la terza consecutiva, un bottino non certo invidiabile per un team che punta al massimo risultato: “Non credo ci sia un problema specifico, nella riunione pre partita ci eravamo detti di raddoppiare le energie perché giocavamo davanti al nostro pubblico. Poi quando vedi le statistiche di Casella che non ha sbagliato nulla significa che per loro il canestro era più largo mentre a noi si è ristretto”.
Incalzato sulle prestazioni dei singoli il tecnico siciliano ha ribadito la sua etica del “team”, senza sottolineare le performance individuali: “Parlo solo della squadra, quando ho accettato l’incarico mi è stato chiesto di far crescere le quotazioni del team e non dei singoli. Non voglio trovare alcuna giustificazione, Collins ad esempio per via di un virus non si è allenato venerdì per cui non era nelle migliori condizioni, però oggi Veroli aveva una voglia di vincere maggiore rispetto a noi. Lo ripeto spesso, nel basket vince la squadra non il singolo, oggi è capitato che qualcuno ha giocato meno bene, così è compito degli altri compagni fare uno step in più per sopperire. Questa dev’essere la parola chiave che ci ha portato a vincere a Napoli, oggi l’energia è diminuita e le facce erano diverse specie nel secondo tempo”.
In definitiva cosa salva Ducarello del suo esordio casalingo da capo allenatore? La risposta è eloquente: “Non salvo nulla perché abbiamo fatto tutti, me compreso, una prestazione mediocre. Voglio essere lucido e onesto, ci abbiamo provato specie nel primo tempo chiuso sotto di tre. Nel terzo quarto abbiamo confermato il gap poi pian piano la partita ci è scappata dalle mani e ci siamo disuniti, questo non deve capitare in uno sport di squadra”.
Stato d’animo completamente opposto invece quello di Marco Ramondino, coach della Prima Veroli che festeggia una delle prestazioni migliori dell’anno, non coincisa però con la qualificazione alla final six di Coppa Italia per via dei risultati delle altre squadre che hanno premiato Torino, Orlandina e Biella, rispettivamente quarta, terza e seconda forza del tabellone: “Siamo fuori dalla Coppa ma non è un problema. E’ stata la nostra migliore partita per produttività offensiva, però la squadra è in continua crescita sin dalla prima partita stagionale di Biella. All’inizio facevamo fatica in alcuni aspetti del gioco, adesso sono contento perché vedo che il percorso di crescita è ben tracciato. Giocavamo contro una formazione irreale per qualità d’organico come Barcellona che nel primo tempo ha dimostrato tutte le proprie qualità, giocando in velocità e portando diversi giocatori al tiro, soprattutto nei primi secondi dell’azione. Quando hai tutto questo talento individuale da avversario non puoi pensare di farli sbagliare sempre per cui la mia squadra ha avuto il merito di non disunirsi davanti alle percentuali “monstre” di Young. Siamo stati sempre lucidi in partita nonostante il talento offensivo della Sigma che ha frustrato i nostri sforzi difensivi. Nella ripresa abbiamo controllato maggiormente i ritmi della gara schierando sempre la difesa e costringendo Barcellona ad adottare soluzioni secondarie da quelle che volevano trovare”.
Questo il video della conferenza stampa del coach della Sigma Barcellona Ugo Ducarello:
Questo il video della conferenza stampa del coach della Prima Veroli Marco Ramondino: